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ecosistemi
avranno effetti più importanti. Tra i
gruppi maggiormente minacciati ci
sono:
a) le specie vegetali comprese nel
Libro rosso delle piante d’Italia,
che per gli ecosistemi di alta mon-
tagna degli Appennini Centrali
sono sette (Artemisia petrosa ssp.
eriantha, vulnerabile, Adonis
distorta, Aquilegia magellensis,
Leontopodium nivale, Malcomia
orsiniana e Papaver degenti, rare);
il loro areale è quasi del tutto com-
preso in aree protette, salvo una
piccola parte di quello della stella
alpina appenninica, Leontopodium
nivale, che comprende il massiccio
del Monte Greco, non tutelato;
B. Petriccione b) le specie vegetali la cui conser-
Tundra Alpina - Gran Sasso d’Italia (AQ) - Silene acaulis ssp. cenisia vazione è prevista dalla Direttiva
(CEE) n. 94/43 del 21/05/1992, la
ecosistemi sembrano adattarsi a un centromeridionale, soprattutto in cosiddetta Direttiva habitat; nel
continuo aumento di aridità. In primavera e in autunno, mentre la caso degli ambienti di alta monta-
questi ambienti, la composizione in temperatura è aumentata di circa gna degli Appennini centrali si trat-
specie ha subito modificazioni del 1,0°C, con un massimo di incre- ta di Androsace mathildae e
10-20% negli ultimi dieci anni, mento nel periodo invernale. Adonis distorta, nessuna indicata
mostrando segni preoccupanti di Anche l’innevamento si è ridotto però come “prioritaria”;
un processo di degradazione ormai drasticamente, con un calo del c) le specie incluse nel Libro rosso
in atto (incremento della vegeta- 10% registrato dal 1996 ad oggi in degli animali d’Italia, come il
zione più adattata all’aridità e agli tutto l’emisfero boreale. Gli effetti camoscio d’Abruzzo (Rupicapra
stress, diminuzione di quella che del cambiamento si risentono pyrenaica ssp. ornata), considerato
necessita di maggiore disponibilità soprattutto sulla dorsale appennini- in pericolo, la vipera dell’Ursini
idrica, di basse temperature e di ca, mentre sulle Alpi il fenomeno è (Vipera ursinii) e la coturnice
maggiore innevamento). stato e probabilmente sarà molto (Alectoris graeca ssp. orlandoi),
Gli ecosistemi di alta montagna meno accentuato. definite vulnerabili;
sono infatti tra i più sensibili al In questo contesto la ricerca assu- d) le specie appenniniche “relitte”,
cambiamento climatico, in quanto me un ruolo fondamentale: nel come il pino mugo, la Silene acau-
(a) sono già interessati da forti 1995, nell’ambito della Prima lis ssp. cenisia, l’arvicola delle
stress ecologici; (b) presentano una Comunicazione Italiana sull’attua- nevi (Microtus nivalis), il piviere
notevole concentrazione di specie zione della Convenzione Quadro tortolino (Eudromia morinellus), il
endemiche adattate a condizioni sui Cambiamenti Climatici del fringuello alpino (Montifringilla
ambientali specifiche e quindi Ministero dell’Ambiente, il Corpo nivalis) e la farfalla Parnassius
estremamente vulnerabili; (c) Forestale dello Stato ha curato apollo.
anche il manto nevoso svolge un un’ampia rassegna delle possibili Le aree protette presenti sugli
ruolo importante, soprattutto come conseguenze dei cambiamenti cli- Appennini centrali assicurano oggi
isolante per il suolo, dove la tem- matici sugli ecosistemi terrestri la tutela di quasi tutti gli ecosiste-
peratura, mantenuta prossima a presenti in Italia: per la maggior mi che ospitano specie particolar-
0°C, resta comunque favorevole parte delle comunità biotiche ana- mente minacciate dai cambiamenti
all’attività microbica. Negli ultimi lizzate sugli Appennini si prevede climatici: si tratta di quattro Parchi
tempi, però, la riduzione della col- un processo di degenerazione a Nazionali (Monti Sibillini, Gran
tre nevosa ha provocato un incre- breve e medio termine, seguito da Sasso e Monti della Laga,
mento dei fenomeni di congela- una graduale trasformazione in Abruzzo, Majella), due estesi
mento, una pericolosa alternanza di ambienti più adatti a condizioni di Parchi Nazionali Regionali
gelo e disgelo del suolo e di conse- aridità. (Sirente-Velino e Simbruini), cin-
guenza una maggiore mortalità In particolare, le aree appenniniche que Riserve Naturali Orientate
degli apparati radicali e dei micror- di alta quota ospitano numerose Statali (Monte Velino, Valle
ganismi presenti nel terreno. specie cosiddette “relitte” o “resi- d’Orfento, Feudo Ugni, Lama
È stato dimostrato che negli ultimi duali”, oppure semplicemente pre- Bianca e Fara S. Martino -
100-130 anni le precipitazioni sono senti in popolazioni molto ridotte, Palomabaro) e tre Riserve Naturali
diminuite del 15% in tutta l’Italia sulle quali i cambiamenti climatici Regionali (Montagne della
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