Page 27 - Maltrattamenti
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DOMANDE FREQUENTI
1) Se non ho testimoni che confermano le violenze subite rischio di non essere creduta?
No. Non occorre avere dei testimoni, ma è consigliabile avere riscontri come referti
medici, messaggi di minaccia, richieste di aiuto al 112.
2) Presentando una querela contro mio marito o convivente devo lasciare la casa
coniugale?
Se non esistono comprovati motivi di pericolo non deve lasciare la casa dove convive,
far comunque presente in sede di denuncia lo stato di convivenza, in modo tale che
l’indagato non venga informato della querela.
“Se sussistono fondati motivi per ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate
ponendo in grave ed attuale pericolo la vita o l'integrità fisica o psichica della persona offesa”
(art. 384 bis c.p.p.) nell’immediatezza la polizia giudiziaria può chiedere all’Autorità
Giudiziaria (nella persona del pubblico ministero) l’allontanamento urgente del
maltrattante dalla casa familiare (misura precautelare).
A seguito della trasmissione della querela alla Procura della Repubblica, il giudice –
valutata la situazione - può disporre la misura coercitiva dell’allontanamento dalla
casa famigliare all’autore del reato (Art.282 bis c.p.p.).
3) Se presento una querela contro mio marito o compagno, questo potrebbe perdere il
lavoro?
La polizia giudiziaria o l’Autorità Giudiziaria non avvisano mai terze persone della
presentazione della querela in quanto assoggettati dal segreto d’ufficio, a meno che
non ci sia pregiudizio per la pubblica sicurezza.
4) Se sporgo querela mi verranno tolti i figli?
La Procura Ordinaria non ha la facoltà di disporre provvedimenti nei confronti dei
minori. Per tale motivo, quando ci sono dei reati intrafamiliari che coinvolgono i
minori, interessa la Procura della Repubblica per i Minorenni. Quest’ultima valuta se