Page 15 - n_22
P. 15
aree naturali protette
LA FORESTA DI TARVISIO
PATRIMONIO D’EUROPA
“Nessuna preghiera, nessun credo rendono più devoto l’uomo quanto
la solitudine di un bosco che stormisce al vento o la libera vicinanza del cielo
sulle vette dei monti”.
Julius Kugy, il poeta delle Alpi Giulie (1858-1944)
Nell’estremo settore Nord-Orientale della Provincia e, con essa, anche la Foresta. Questo nuovo principato
di Udine, inserito tra le Alpi Carniche e le Alpi Giulie, è ecclesiastico durerà ben sette secoli e mezzo sino al 1759,
ubicato un vasto comprensorio montano di oltre 23.000 quando la Foresta stessa venne acquistata dall’Impera-
ettari di terreno, di rara ed incontaminata bellezza, che trice Maria Teresa d’Austria. Il dominio bamberghese
comprende i comuni amministrativi di Tarvisio, Mal- era temporale, mentre al Patriarcato di Aquileia compe-
borghettoValbruna e Pontebba. Tale comprensorio, si- teva la giurisdizione spirituale. Nello specifico giova ri-
tuato strategicamente tra due importanti confini nazio- cordare che in epoca medioevale le popolazioni “glebae
nali, quello con l’Austria e quello con la Slovenia, è me- adnexae et adscriptae”, assieme alla terra dove vivevano
glio conosciuto come la “Foresta di Tarvisio”. erano possesso e pertinenza del signore feudale e tribu-
Essa è geograficamente contigua ai meno tarie del medesimo e questi, oltre a provvedere
estesi territori forestali di pertinenza alla loro sicurezza, era tenuto a favorir-
della Regione Friuli Venezia Giu- ne anche lo sviluppo economico.
lia, al vasto Parco Nazionale Ed a questo scopo erano con-
Sloveno del Tricorno ed a cessi dal Signore i diritti di
quello situato nella valle godimento di varia specie,
del Gail in territorio au- conservati e riconosciuti
striaco. A ragione, per- sul suolo dove le popola-
tanto, si può ritenere che zioni vivevano.
l’intero complesso rap- Durante il Principa-
presenti orograficamen- to di Bamberga, che la-
te una, se non la più im- sciò inalterate le tradi-
portante, foresta d’Euro- zioni feudali, le condi-
pa ed il Corpo Forestale zioni socio-economiche
dello Stato ne è, da tempo della Valcanale si manten-
immemorabile, il suo custode. nero prospere e tranquille ed
Le bellezze paesaggistiche il governo esercitato dai Vesco-
del luogo sono esaltate dalla varie- vi lasciò benefiche tracce. La fine
tà degli ambienti naturali: dai multicolo- di questa mite e paterna Signoria fu ori-
ri boschi misti della media montagna, le cui tona- ginata dal progressivo decadimento del feudale-
lità si accendono con tinte calde durante l’autunno, si simo e dalla formazione dello Stato assoluto. E fu così
passa alle spettacolari guglie degli ambienti rupestri, in- che, in forza di una convenzione siglata nell’anno 1675
gentiliti dalle chiazze verdeggianti delle praterie alpine, tra il Vescovo e l’Imperatore d’Austria, l’Episcopato
fino a giungere ai nevai perenni che, scendendo anche rinunciò alla sovranità ed alla giurisdizione sulla valla-
sotto i 2.000 metri, sono i più rappresentativi dell’intero ta in favore dell’Imperatore stesso, conservando però,
arco alpino. in un primo momento, tutti i diritti dominicali sui pro-
È un luogo dove esistono ancora grandi spazi per me- pri possessi.
ditare e dove il corpo, la mente e lo spirito possono cor- Dopo la breve parentesi del dominio di Maria Teresa
rere in libertà. d’Austria, nell’anno 1800 la Foresta passò in proprietà
dapprima al Principe Orsini e successivamente a nume-
Aspetti storici e giurisdizionali rosi altri nobili sino a quando il Governo austriaco, se-
La storia di questa millenaria Foresta inizia proprio riamente preoccupato dalla pesante deforestazione de-
nell’anno 1007, quando l’Imperatore di Germania con- rivante dai frequenti passaggi di proprietà, dalle pretese
cesse al Vescovado di Bamberga in Franconia, insieme e lotte degli aventi diritto di servitù, nonché per la im-
ad altre terre e con l’assenso del Papa, tutta la Valcanale portante e strategica posizione militare, decise di riac-
15