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Ricorrenze
di
FRANCO
NICASTRO
PADRE
PADRINO
n pochi romanzi si ritrovano l’incisività, la forza gnato a un valore chiamato famiglia, che nel linguag-
e la suggestione dell’intreccio narrativo del Pa- gio della mafia indica sia la ragnatela dei legami di
I drino. Sarà anche per questo, ma non solo per sangue sia la comunità criminale governata con un’or-
questo, che quando il libro di Mario Puzo viene pub- ganizzazione gerarchica verticale: al vertice c’è il boss,
blicato, esattamente cinquant’anni fa, s’impone come che tutto sa e tutto decide, e sotto di lui i livelli di co-
un best seller. Diventerà subito, secondo la rivista mando intermedio, i consiglieri, la base degli affiliati.
americana Life, addirittura il «romanzo più venduto Il concetto di «famiglia», all’epoca in cui don Corleone
di ogni tempo»: quasi dieci milioni di copie nei primi stava per passare il testimone all’intraprendente figlio
due anni, poi il trascinamento del successo editoriale Michael (Al Pacino), era ancora declinato secondo la
ha fatto perdere i conti. E una spinta formidabile è tradizione. Il quadro è, più o meno, quello tracciato
venuta, nel 1972, dal film di Francis Ford Coppola davanti al giudice Giovanni Falcone da Tommaso Bu-
con Marlon Brando nella parte di don Vito Corleone: scetta negli anni Ottanta e prima di lui da Joe Valachi.
un colossal entrato nella storia del cinema. Proprio quel Valachi indicato come una delle fonti
Il libro di Puzo e il film compongono un affresco alle quali Puzo attinge per arricchire le sue conoscenze
sulla mafia italo-americana nella stagione dei grandi dirette.
cambiamenti. Raccontano la versione americana di Puzo viene da una famiglia povera e conosce bene
Cosa Nostra, i suoi traffici, i suoi delitti, le sue con- l’ambiente degli italiani. La sua operazione è una for-
nessioni con il potere politico. Ma i rimandi al versante tunata mescolanza di finzione e realtà, condita da
siciliano, dove tutto è cominciato, sono tanti. A partire molti stereotipi, nella quale i ruoli di buoni e cattivi
dalle tracce di cultura mafiosa che riempiono ogni diventano intercambiabili e alimentano miti, sugge-
angolo della saga dei Corleone. Molto spazio è asse- stioni, leggende. Il film aggiunge la forza espressiva
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