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                                    Il Giorno

                                  del Ricordo
                            di
                         GIUSI
                         PARISI

























                  OLTRE


                  IL SILENZIO







                  Anche la Sicilia, quest’anno, ha commemorato l’orrore

                  delle foibe ricordando i “suoi” martiri. Tra questi
                  i militari dell’Arma che, dopo l’8 settembre del 1943,

                  rimasero in Istria per proteggere la popolazione civile




                         iene celebrato ogni 10 febbraio – anniversario  dicano le cavità naturali a strapiombo tipiche delle col-
                         del trattato di pace che nel 1947 consegnò alla  line del Carso. Veri e propri “inghiottitoi”, le foibe,
                  VJugoslavia l’Istria e gran parte della Venezia  che, disseminati soprattutto nella Venezia Giulia e in
                  Giulia – il “Giorno del Ricordo” in onore dei Caduti  Dalmazia, sono divenuti sinonimo di un orrore senza
                  delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Un evento  fine. In esse, infatti, a cui si aggiunsero cave e miniere
                  celebrato a partire dal 2006 dalle più alte cariche dello  di bauxite site nelle medesime zone, tra il 1943 e il
                  Stato, con una cerimonia solenne che si svolge al Palazzo  1945 vennero gettate (spesso anche vive o soltanto fe-
                  del Quirinale al cospetto del Presidente della Repub-  rite) migliaia e migliaia di persone. Piccoli centri abitati
                  blica, il quale conferisce una medaglia commemorativa  come Drenchia, in provincia di Udine, Bus de la Lum,
                  ai familiari dei Caduti.                       vicino Pordenone, Brestovizza, Gargaro (o Podgomila),
                  Una storia dolorosa sulla quale per oltre sessant’anni è  Ruchin, Voici, nel comprensorio di Gorizia, Basovizza
                  calata una coltre di silenzio e di oblio, quella delle foibe,  e Monrupino (entrambe Monumento nazionale), nei
                  termine appartenente al dialetto giuliano con cui si in-  pressi di Trieste, evocano il ricordo di quei massacri.




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