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Tutela della flora spontanea in Italia


                  Gli accordi internazionali che tendono alla protezione della fauna e
               della flora sono diversi e sono moltissimi i Paesi che vi aderiscono.
                  Anche l’Italia, collocata al centro del Mediterraneo e caratterizzata
               da un’elevata concentrazione di piante rare, si è adeguata alle normative
               internazionali.
                  Esse vietano e regolamentano la raccolta, la detenzione ed il com-
               mercio di animali e piante in via di estinzione e tendono a conservare o
               a ripristinare gli habitat naturali.
                  Vari sono stati gli strumenti operativi scaturiti dagli accordi interna-
               zionali o dalla regolamentazione comunitaria con finalità di protezione
               degli organismi viventi.
                  La “Rete Smeraldo” interessa tutta l’Unione Europea e diversi Stati
               africani; è lo strumento operativo della Convenzione di Berna.
                  La rete ecologica “Natura 2000”, basata sugli stessi principi della
               “Rete Smeraldo”, ha l’obiettivo di costituire una rete ecologica europea
               formata da Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e da Zone di
               Protezione Speciale (ZPS).
                  Operano altresì in favore della biodiversità i progetti “Life”, l’inizia-
               tiva “Countdown 2010” ed il progetto “IPA (Important Plant Areas)”
               che ha lo scopo di individuare i siti che si trovano in situazione di peri-
               colo a lungo termine delle comunità di specie vegetali.
                  Con la Convenzione di Rio de Janeiro del 5 giugno 1992, meglio no-
               ta come “Convenzione sulla biodiversità”, il mondo ha finalmente pre-
               so ufficialmente coscienza del grave problema della depauperazione
               genetica cui va incontro il pianeta a causa soprattutto di molteplici,
               sconsiderati e distruttivi comportamenti umani.
                  Gli Stati firmatari dopo aver riconosciuto il considerevole valore
               della diversità biologica, in termini ecologici, genetici, economici, socia-
               li, scientifici, ecc., e dopo aver accertato l’importanza della biodiversità
               ai fini della evoluzione e conservazione degli equilibri vitali sulla terra,
               si sono dettati delle regole che, nell’insieme, tendono a preservare ed
               usare in maniera durevole la diversità biologica a vantaggio delle gene-
               razioni presenti e future.
          Anno
                  Con questa Convenzione, successivamente ratificata dallo Stato ita-
               liano con legge del 14 febbraio 1994, n. 124, le Parti contraenti si impe-
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