Page 26 - SilvaeAnno02n06-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 26
Consumi, risorse, scelte: un approccio tutto da rivedere
sione dell’equivalente di 300 piscine olimpioniche al giorno.
Per quello che riguarda i Paesi mediterranei, la crisi è acuita dal turi- FOCUS
smo di massa e dalla mancanza di una cultura per la conservazione del-
le risorse.
Il Giappone è un altro dei Paesi ricchi in cui il livello delle precipita-
zioni non è sufficiente e la contaminazione delle acque costituisce un
grave problema.
«I Paesi ricchi - si legge nel rapporto del WWF - devono attuare
cambiamenti drastici nelle loro politiche se vogliono evitare la crisi che
sta riguardando le nazioni più povere». «A livello retorico - si legge
sempre sul rapporto - nei paesi del “Primo mondo” è ormai general-
mente accettato che l’acqua deve essere usata in maniera più efficiente.
Molti Paesi riconoscono che bisogna correre ai ripari per ridurre i dan-
ni inflitti al sistema idrico in passato. Tuttavia questo nella pratica spes-
so non è accaduto». Il WWF non si limita alle critiche: nel rapporto
vengono infatti evidenziate alcune iniziative per prevenire l’emergenza,
come bilanciare i consumi con la tutela dell’ambiente, cambiare radical-
mente l’atteggiamento verso la “protezione” dell’acqua, riparare le in-
frastrutture obsolete, preservare i bacini idrici, diminuire la contamina-
zione dell’acqua e studiare di più i sistemi idrici.
Per concludere, volendo calare lo sguardo sulla specifica realtà italia-
na, si rivela un utilissimo strumento il volume Acqua Spa (Mondadori)
di Giuseppe Altamore, giornalista di Famiglia Cristiana. Si tratta di una
dettagliata inchiesta sul mondo dell’acqua e sui mille scandali che le
ruotano attorno: dalla presunta miglior qualità delle acque in bottiglia al
losco affare della privatizzazione delle risorse idriche. Questo coraggio-
so e documentato réportage svela gli enormi interessi economici e politi-
ci in gioco, ci fa viaggiare tra dighe incompiute e servizi idrici ineffi-
cienti o inaccessibili, ci insegna a leggere le etichette di “prodigiose” ac-
que in bottiglia per svelarci che il vero prodigio l’hanno compiuto mar-
keting e pubblicità nell’intercettare l’immaginario collettivo, manipolan-
dolo con successo. 6
Quindi, alla fine di questo nostro percorso, appare sempre più evi- n.
dente che per fronteggiare la prossima crisi idrica, oltre alle tecniche e - II
alle infrastrutture (perfezionabili), sarà inevitabile rivedere il nostro ap-
Anno
SILVÆ 29