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Consumi, risorse, scelte: un approccio tutto da rivedere


               Independent, Times Higher Education, Supplement, Boston Globe, High Life,

         FOCUS  Country Livinged Ecologist. Nel 2001 è stato insignito del titolo di “giorna-
               lista ambientale” dell’anno in Gran Bretagna. Inoltre ha vinto il “Peter
               Kent Conservation Book Award” e il “TES Junior Information Book
               Award”. È autore di tredici libri su temi ambientali.
                  La sua ultima fatica, Un pianeta senz’acqua - Viaggio nella desertificazione
               contemporanea (in Italia è pubblicato da “il Saggiatore”), è la cronaca di
               un viaggio che ha toccato trenta nazioni del mondo per indagare i mo-
               tivi della crisi idrica. Il suo non è stato un viaggio simbolico: ha naviga-
               to lungo il corso dei principali fiumi del mondo, attraversato laghi, pia-
               nure fertili o aride, visitato dighe e campi coltivati; ha parlato con agri-
               coltori, tecnici, politici, funzionari, responsabili di progetti di ingegne-
               ria idrica. Così scopriamo che India, Cina e Pakistan, per irrigare le loro
               colture, consumano da soli metà dell’acqua della terra; che i pozzi si
               moltiplicano dappertutto; che la Libia, con 3.500 chilometri di tubi
               grossi come gallerie della metropolitana, sta risucchiando l’acqua della
               falda fossile sahariana, la più grande della terra, mentre le zone paludo-
               se africane, asiatiche o sudamericane, vengono bonificate e destinate al-
               l’agricoltura senza alcun criterio; che il Nilo in Egitto, il Fiume Giallo in
               Cina, l’Indo in Pakistan, il Colorado e il Rio Grande negli Stati Uniti so-
               no fiumi che si stanno trasformando in sabbia, a volte a centinaia di
               chilometri dal mare.
                  «Prese una per una sono storie interessanti, ma nel loro insieme con-
               figurano qualcosa di peggio: una sorta di cataclisma si sta abbattendo
               sui fiumi del pianeta». Seguendo questo itinerario acquistiamo la consa-
               pevolezza che le mappe dei nostri atlanti non corrispondono più alla
               realtà, perchè i laghi e i mari interni stanno scomparendo, le falde sot-
               terranee si svuotano e i fiumi si insabbiano prima di arrivare alla foce.
                  La conclusione a cui giunge Pearce è che stiamo andando incontro a
               un grave deficit di risorse idriche. Si tratta di un fenomeno recente, in
               rapida espansione e per lo più invisibile; questo problema, infatti, cau-
               sato da un eccessivo prelievo e da un conseguente abbassamento del li-
               vello delle falde rispetto alle loro capacità rigenerative, non è immedia-
               tamente percettibile, a differenza degli incendi o della desertificazione,
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               e spesso si prende coscienza del problema quando i pozzi sono ormai
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