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Il sistema delle aree protette per la conservazione della biodiversità
tro, solo alle esigenze di conservazione del patrimonio naturale del no-
stro Paese, ma si inquadrano nella strategia mondiale di protezione del-
l’ambiente naturale promossa dalle Convenzioni internazionali e dagli
atti comunitari.
La classificazione delle aree protette
L’articolo 2 della legge quadro sulle aree protette opera, finalmente,
una organica classificazione delle aree protette soggette, in precedenza,
ad aspetti definitori episodici e svincolati da un tessuto connettivo uni-
tario che ne amalgamasse i principi istitutivi di natura giuridica.
Accanto, infatti, alla produzione normativa dello Stato con la creazione
dei parchi nazionali storici (Gran Paradiso, Abruzzo, Circeo, Stelvio,
Calabria) e delle riserve naturali istituite dall’Azienda di Stato per le fo-
reste demaniali (oggi Ufficio per la biodiversità) si affiancava l’attività
legislativa, prevista dal D.P.R. n. 11/1972 e dall’art. 83 del D.P.R. n.
616/1977, delle Regioni, con la creazione di parchi e riserve naturali re-
gionali dotati di autonomi statuti regolamentari e definitori.
Peraltro alcune Regioni (prima fra tutte il Piemonte) adottando una
forzatura interpretativa dell’articolo 117 della Costituzione e dei relativi
D.P.R. del 1972 e del 1977 (con cui si delineava il dettagliato trasferi-
mento di competenze dallo Stato alle Regioni) hanno attuato una deci-
sa politica di conservazione dell’ambiente e di pianificazione territoriale
proprio attraverso l’istituzione di parchi e riserve naturali regionali
(Saini, 1992). La poliedricità dell’istituto parchi e riserve denota, nella
sostanza, la segmentazione normativa e giuridica delle aree protette co-
struita per apporti successivi dei singoli interventi legislativi tra loro
frammentati in relazione alle finalità da perseguirsi.
L’assenza di una fonte normativa disciplinante unitariamente l’istitu-
zione e l’organizzazione dei parchi nazionali statali e naturali regionali
implicava anche un differente profilo contenutistico e funzionale delle fi-
nalità delle aree protette, talché per alcune di esse prevalevano gli aspetti
strumentali della sola protezione e conservazione naturale, mentre per al- 4
tre venivano investiti aspetti rilevanti della programmazione e pianifica- n.
zione globale del territorio con riflessi, dunque, urbanistici e socio-eco- - II
nomici. Nascono, infatti, i parchi nazionali con finalità dirette alla conser-
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