Page 60 - Rivista silvae aprile 2025 (1)
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praticamente con tutti i prodotti medici in commercio, ad esclusione, forse,
dell’uso alimentare nei diabetici, si propone così come terapia
complementare per eccellenza nella farmacopea in generale, nel wound care
in particolare. E’ ormai noto che, in base alle concentrazioni dei
microelementi presenti nel del prodotto, può avere effetti:
- antibatterici diretti con il MGO, l’acqua ossigenata, il pH e la bee-defensin 1;
- antinfiammatori ed anche immunomodulatori;
- nutrienti per il fondo ed il margine della ferita;
- detergenti con l’iperosmolarità.
Non venendo inattivato, ma al massimo in parte modificato da disinfettanti
e medicazioni, potendo essere utilizzato con antibiotici sistemici ed anche
topici, l’azione allergica, praticamente nulla ed avendo un prezzo di
produzione basso, il miele si propone come un’integrazione terapeutica per
i paesi ricchi (noti abusatori di farmaci) ed una potenziale cura per quelle
nazioni dove 5 euro di antibiotici non sono spendibili dal cittadino ferito.
Il già citato sviluppo di prodotti mirati ad una o più funzioni, utilizzando il
tipo di ape, la fonte di polline o entrambe, potrebbe allargare la farmacopea
mondiale con la creazione di ulteriori mieli-integratori o medicazioni idonee
ad ogni fase della ferita: con più disinfettanti per quelle iniziali, con maggiori
micronutrienti, antinfiammatori o vitamine per la fase riparativa, nonché
idratanti per la cura della cicatrice.
Ed in questo senso è fondamentale la tutela dell’ambiente per garantire la
vita delle api ed il loro corretto nutrimento, nonché la tutela della
biodiversità, affinché molteplici prodotti elaborati da differenti insetti
permettano di ottenere medicamenti con diverse proprietà e sempre più
utilizzabili nell’ottica di una medicina personalizzata.
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