Page 9 - Silvae MAggio Agosto
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Le frodi alimentari
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on il termine “frode alimentare” si intende la produzione e la
commercializzazione di alimenti non conformi a quanto sancito
dalla legislazione vigente. Tale condotta rileva non solo un
riferimento alla provenienza delle materie prime, ma anche in merito alla
qualità, composizione, commercializzazione e alla conservazione degli
alimenti. Le frodi inerenti al settore alimentare possono essere molto
gravi come riportano i fatti di cronaca relativi ai prodotti a “marchio” DOP,
IGP, IGT, DOC, DOCG, STG e BIO i quali effettivamente non
rispettano le caratteristiche necessarie per poter ottenere tali marchi di
denominazione, alle innumerevoli contraffazioni di marchi inerenti aziende
italiane note a livello internazionale, agli alimenti conservati in regimi non
idonei, ai prodotti contenenti sostanze nocive, come nel caso delle
mozzarelle contenenti diossina o di quello ancora più tristemente noto, del
vino con aggiunta di metanolo che provocò la morte di varie persone
(Guerra C., 2016). Sul piano penalistico, la distinzione tra frodi sanitarie e
frodi commerciali è rilevante in quanto tutte le norme sanzionatorie in tema
alimentare sono pensate e costruite per tutelare due diversi beni
giuridici: la salute pubblica e l’interesse economico dello Stato,
unitamente a quello dei produttori, commercianti e acquirenti dei prodotti
alimentari. Frequentemente le due fattispecie si sovrappongono, nel senso
che una frode pericolosa per la salute umana può intaccare indirettamente
o direttamente anche interessi economici e viceversa (Gargani A., 2013).
Le frodi sanitarie, regolamentate come detto in precedenza dal Titolo VI
(“Dei delitti contro l’incolumità pubblica”) del Libro II del Codice Penale,
investono la qualità intrinseca del prodotto, costituendo a seconda dei casi:
- alterazioni, cioè modificazioni della composizione e dei caratteri
organolettici degli alimenti causate da fenomeni degenerativi
naturali dovuti ad un’inidonea o prolungata conservazione, come ad
esempio il latte cagliato venduto come fresco, alimenti alterati, vino
inacidito o olio rancido;
- adulterazioni, che consistono nella modificazione della composizione
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