Page 107 - Silvae MAggio Agosto
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a questione ambientale, e quindi il pericolo che minaccia l’ambiente
e con esso la vita degli esseri viventi, mai come oggi è al centro dei
dibattiti della comunità internazionale, che si affanna nella ricerca
di soluzioni rapide, efficaci e giuste.
Per gran parte della nostra storia il rapporto tra uomo e ambiente è stato
caratterizzato dalla sintonia, in quanto l’uomo guardava all’ambiente come
un contenitore da cui prelevare i beni e le risorse di cui necessitava per la
sua sopravvivenza, il suo sviluppo e il suo benessere. Almeno fino alla
rivoluzione industriale tale rapporto si è basato su un equilibrio,
caratterizzato sì da ferocia e disinteresse, ma mitigato da ritmi più lenti
dell’attività umana, che hanno consentito alle risorse naturali di rinnovarsi
nella misura sufficiente ad evitare un loro esaurimento, garantendo la
conservazione degli ecosistemi.
Con le rivoluzioni industriali e l’avvento del capitalismo tale equilibrio è
venuto meno. Il bisogno di risorse naturali è esponenzialmente aumentato,
l’inarrestabile perseguimento di talune priorità, come la ricchezza, lo
sviluppo e il benessere, favorite dal progresso tecnologico, tecnico e dei
processi produttivi, ha portato alla passiva accettazione dei rischi connessi
per la collettività, dovuti all’inquinamento, allo sfruttamento incontrollato
delle risorse naturali, alla devastazione del territorio, alla produzione
incontenibile di rifiuti.
Una forma di esternalità negativa, per la quale singoli soggetti non si fanno
carico dei danni che ricadono sugli altri.
Nel nostro recente passato tale disequilibrio si è manifestato in gravi forme.
Il nostro pianeta ha iniziato ad accusare i primi malesseri dovuti allo
sfruttamento incontrollato delle risorse naturali, al continuo incremento
demografico e delle conseguenti e sempre più crescenti necessità di
consumo, connesse all’alimentazione, all’energia, allo smaltimento di una
quantità sempre più considerevole di rifiuti, all’ inquinamento, sia esso del
mare, dell’atmosfera e del sottosuolo.
Solo alla fine del secondo millennio si è preso coscienza dell’esistenza di un
“problema ambientale”, portando con sé un lento e graduale mutamento di
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