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Cambiamenti climatici
riserve idriche, dell’assetto idrogeologico, della sicurezza in montagna.
La dorsale appenninica, in virtù della sua ubicazione geografica, al
centro del mediterraneo e nel settore montano più meridionale d’Eu-
ropa, dove ricordiamo è presente il ghiacciaio più a sud d’Europa,
diventa ancora più sensibile ai cambiamenti climatici e pertanto impor-
tante da monitorare e studiare.
La neve è un eccezionale sensore dei cambiamenti climatici, in virtù
della sua forte dipendenza dalle precipitazioni e dalle temperature, per-
tanto l’appennino innevato diventa una straordinaria biblioteca a cielo
aperto dove poter raccogliere, tradurre e leggere informazioni e dati
non solo da studiare ma anche da utilizzare per gestire meglio i rischi e
le risorse naturali peculiari dell’ambiente montano.
Il Corpo forestale dello Stato fin dal 1957 garantisce il monito-
raggio degli eventi valanghivi e dal 1978 il monitoraggio meteoni-
vometrico quotidiano nelle aree montane del paese (Romeo V.,
2001), attività queste che hanno consentito, oggi, di avere, tra le
altre cose, preziose banche dati che si prestano ad analisi ed elabo-
razioni. Utili non solo alle attività di monitoraggio, di previsione e
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gestione delle emergenze (neve, valanghe, piene, frane, idriche, etc.)
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ma anche per studi finalizzati a capire cosa è cambiato e quali nuovi
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