Page 3 - orientamento I bozza
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Editoriale



               re lì nuove opportunità di crescita occupazionale. Riscoprire nell’agri-
               coltura una forte dimensione identitaria dei territori, ciascuno con i
               suoi prodotti enogastronomici tipici, può e, in alcuni casi deve, fare da
               traino ad un ulteriore sviluppo dell’agricoltura, del turismo e dell’inte-
               ra economia di quei territori.
                  Scegliere un prodotto locale significa anche investire sull’ambiente e
               sullo sviluppo ecosostenibile delle regioni. Preferire un cibo che per-
               corre poca strada dal campo alla tavola, lungo la cosiddetta “filiera
               corta”, vuol dire rispettare la natura e l’alternarsi delle stagioni, portan-
               do in tavola alimenti maturi, dunque ricchi di nutrienti, gustosi e al giu-
               sto prezzo, contribuendo a mantenere vitale un’agricoltura tradiziona-
               le e sostenibile, la nostra banca del futuro.
                  L’economia dell’abbandono delle campagne, anche nei territori tra-
               dizionalmente vocati all’agricoltura, non ha pagato perché è dalla terra
               che nasce il nutrimento, alimentare e culturale di un popolo. Come non
               ha pagato dimenticarsi degli agricoltori, considerarli imprenditori di
               serie B, destinatari di “sussidi” che in altri settori economico-produtti-
               vi sarebbero stati considerati “incentivi”.
                  Noi vogliamo rimettere al centro l’imprenditore agricolo e la produ-
               zione. Questa deve essere la nostra prima risposta alla crisi economica,
               la prima cosa da cambiare, facendo leva sul fatto che nell’ultimo decen-
               nio i cittadini italiani ed europei hanno maturato una diversa consape-
               volezza del ruolo dell’agricoltura e delle esigenze cui essa deve rispon-
               dere in termini di sostenibilità.
                  Da qui parte anche il riscatto del settore, la voglia crescente di tanti
               giovani, che ho incontrato e ai quali ho stretto la mano, di fare gli agri-
               coltori; la possibilità imperdibile per il comparto di farsi motore di uno
               sviluppo nuovo, rispettoso delle differenze, delle identità, delle tradi-
               zioni, uno sviluppo più a misura d’uomo e dunque più duraturo. Sta a
               noi trasformare queste opportunità, offerte dai cambiamenti in atto, in
               fatti concreti ed effettivamente sostenibili anche in termini economici.
                  Sta a noi, ancora, lavorare per ridisegnare, sulle nuove prospettive
               dell’agricoltura e dell’agroalimentare, una nuova Politica Agricola
               Comune che sappia essere sempre garanzia di approvvigionamento ali-
               mentare e di sicurezza, dei cibi, del paesaggio e dell’ambiente.
                  In questo contesto, essenziale è il ruolo del Corpo forestale dello
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               Stato. La sicurezza alimentare presuppone infatti la cura e la tutela del
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               contesto ambientale insieme ad un serrato controllo del territorio.
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