Page 284 - Rassegna 3-2016
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STORIA E CULTURA MILITARE
Alle 18.45 un bollettino Reuter raggiunge il Quirinale ed alle 19.45, attra-
verso i microfoni dell’EIAR, tutto il paese apprende, dalla voce preregistrata del
Generale badoglio, che l’Italia si è arresa senza condizioni al nemico.
ARMISTIZIO
“Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta
contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulterio-
ri e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al Generale
Eisenhower, Comandante in Capo delle forze armate anglo-americane. La
richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze
anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse
però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza”
Si salvi chi può
mentre i tedeschi fanno scattare il piano Achse, pronto già dall’indomani
dell’arresto dell’alleato mussolini, che prevede l’occupazione di tutti i centri
nevralgici della penisola ed il disarmo delle Forze Armate italiane nonché l’arresto
dei vertici politici e militari del paese, a Roma quei vertici perdono completamen-
te la bussola: erroneamente informato che i nazisti abbiano preso il controllo
delle aviosuperfici della Capitale, il Generale Roatta, Capo di stato maggiore
dell’Esercito, invita il re ad abbandonare la Capitale, ma non con direzione la
sardegna - nell’isola la presenza tedesca era minima-, bensì l’Abruzzo. La famiglia
reale si muove in auto alle prime ore dell’alba lungo la tiburtina e la sera si imbar-
cherà ad ortona sulla corvetta baionetta, fatta giungere in fretta e furia da pola.
Già alle 05.15 del 9 settembre il Gen. Roatta ordina di cessare la difesa
della Capitale ed alle 06.30 il Gen. Utili, Capo Ufficio operazioni s.m.E., ne
ordina lo scioglimento “temporaneo”: l’ultimo ordine alle 07.33 prevede lo
sganciamento delle forze. Durante la giornata del 9 settembre si scioglie uffi-
cialmente anche il Comando Generale per ricostituirsi altrove, ma ciononostan-
te resterà in vita ancora qualche giorno per svolgere alcune limitate attività.
Le Forze Armate italiane si trovano senza ordini, senza comandanti ed alla
mercé dei tedeschi che, prontamente, occupano le posizioni tatticamente chiave
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