Page 152 - Rassegna 3-2016
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IL TERRORISMO NELLO SCENARIO MONDIALE

      In Italia, Rawti Shax costituiva una filiera di facilitazione per la Siria, come
emergeva anche nella vicenda di un’altra componente facente capo ad un citta-
dino di origine kosovara. proprio la rete di Rawti Shax, per il tramite di Abdul
Rahman nauroz, consentiva al kosovaro, poi indagato e destinatario di misura
cautelare, di partire per la Siria, finanziando il viaggio in aereo per Istanbul con
780 euro inviati dalle cellule finlandese ed elvetica.

      la sua partenza avveniva il 1° gennaio 2014 e l’intero suo viaggio per la
Turchia, dove otteneva il supporto di facilitatori allertati da Rawti Shax, veniva
costantemente monitorato dalle indagini. oltrepassava il confine e veniva quin-
di accettato in un campo di addestramento “sotto la bandiera nera”, all’epoca ves-
sillo condiviso da Jabhat al-nusrah e dallo Stato Islamico.

      A metà febbraio 2014, rientrava in Italia attraverso la Svizzera, ma matu-
rava nuovamente l’intenzione di partire per la Siria condividendo con la cellula
italiana la sua esperienza terroristica sul campo e divenendo esempio da seguire.

      la contrapposizione nell’ambito del conflitto siriano tra le due principali
organizzazioni jihadiste, Jabhat al-nusrah, affiliata ad al-Qaeda, e lo Stato
Islamico, si rifletteva peraltro in un dibattito all’interno di Rawti Shax, risolto dal
Mullah Krekar, che a metà del 2014 decideva definitivamente di optare per
un’affiliazione a Dā‘ish.

      le intercettazioni eseguite nel carcerario in regime di assistenza giudiziaria
internazionale con le autorità norvegesi, nei confronti del leader dell’organizza-
zione, Mullah Krekar, permettevano inoltre di appurare come lo stesso conti-
nuasse a dirigerla; definendone le strategie; progettando attentati in Kurdistan
e contro Ambasciate e obiettivi norvegesi; supportando le famiglie dei martiri;
autorizzando i propri adepti a combattere in Siria.

      essenziali, per ricostruire la struttura e le finalità dell’associazione terrori-
stica risultavano gli sviluppi internazionali delle indagini, coltivati attraverso il
Police Working Group on Terrorism e della cooperazione giudiziaria con norvegia,
finlandia, Regno Unito, germania, Svizzera, Svezia, grecia e Stati Uniti.

      l’operazione infatti, condotta simultaneamente in diversi paesi europei,
dimostrava la proiezione transnazionale del progetto Jweb con l’individuazione
di un’organizzazione terroristica che incarnava l’evoluzione del modello jihadi-
sta.

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