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LIBRI




                                                        Giuseppe Scibilia
                                                     Il colonnello Russo.
                                         Storie di Uomini, ominicchi e quaquaraquà
                                            Calibano Editore, 2023, pp. 370, euro 17,00

                                         … E se è vero che voi siete, che voi vivete, che voi siete
                                      capaci di sentir battere la vita del vostro prossimo, allora cara-
                                      binieri giovani e anziani, avete anche il diritto di guardare a
                                      testa alta coloro che vi hanno preceduto sulla via dell’onore
                                      e che altri hanno affidato al tempo ed al ricordo di quelli che
                                      verranno, agli angoli di una strada o all’aula di una scuola…
                                         Con queste parole il Generale Carlo Alberto Dalla
                                      Chiesa, in occasione della Commemorazione del 166°
                                      anniversario  della  fondazione  dell’Arma,  ha  voluto
                                      dare riconoscimento a quegli uomini che hanno sacrifi-
             cato la propria vita, lasciando un testamento morale di coraggiosi e fedeli servitori
             dello Stato. E il Colonnello Russo insignito della Medaglia d’oro al valor civile siede
             tra gli eroi che l’Arma dei Carabinieri ha donato al Paese e al Popolo Italiano.
               Il romanzo “Il Colonnello Russo. Storie di uomini, ominicchi e quaquaraquà”,
             scritto da Giuseppe Scibilia, racconta la storia dell’Ufficiale: uomo di fiducia del
             Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che aveva dedicato la sua vita a combattere
             la mafia giorno e notte, senza orari né lesina di fatica.
               Nato a Cosenza nel 1928, il Colonnello Russo è stato da sempre impegnato
             nella lotta contro la criminalità organizzata in quel periodo passato alla storia come
             gli “anni di piombo”, in cui sigle terroristiche e gruppi eversivi di destra e sinistra
             hanno minacciato e messo in discussione con sequestri, attentati e omicidi, l’intera
             Istituzione repubblicana e gli uomini a sua difesa.
               L’autore per oltre quarant’anni è stato investigatore antimafia, carabiniere vec-
             chio stampo, di indagini di altri tempi, con suole delle scarpe consumate tra pedi-
             namenti e servizi di osservazione. In quel periodo prestava servizio a Palermo, nel
             Nucleo Investigativo comandato dal Colonnello Russo e con cui aveva instaurato
             un rapporto di profonda stima e complicità.
               Fedele testimone quindi, racconta con dovizia di particolari, la storia del Colonnello,
             offrendo una serie di spunti di riflessione sulla sua vita, sulla lotta alla mafia, capace di gui-
             dare il lettore all’interno di un periodo storico molto complicato, in un Paese che si
             mostrava alle prese con tensioni anche dal punto di vista sociale.  Egli porta a conoscenza
             del lettore una serie di elementi, tesi alla ricerca della verità, sulla storia di quell’investiga-
             tore che con la sua personalità, era riuscito a dare un’impronta del tutto personale a un’in-
             finità di indagini in un territorio dominato da interessi mafiosi, teatro dei più clamorosi
             sequestri di persona e delitti di sangue avvenuti nel palermitano e nel trapanese. Tutto que-
             sto con la visione, l’intuito, l’analisi, sempre a monte dell’azione propriamente detta e con
             un Nucleo Investigativo, composto da pochissimi uomini, ma “assai compatto, granitico,
             costituito per lo più da giovani e da qualche anziano di sicura esperienza”.
               Il libro narra di tanti episodi legati all’attività investigativa e al lavoro del Colonnello:
             i sequestri, i primi delitti di mafia, il primo pentito Leonardo Vitale, le indagini sull’omi-
             cidio del procuratore generale Pietro Scaglione. Russo si era poi trovato ad affrontare
             altri insolubili enigmi: la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, il caso Mattei, gli
             sporchi traffici della «cosca» che faceva capo a Luciano Liggio, l’assassinio di due cara-
             binieri nella caserma di Alcamo Marina avvenuta il 27 gennaio 1976.

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