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LA RELAZIONE AUTORE-VITTIMA NEI REATI DI VIOLENZA DOMESTICA
E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA
4. Conclusioni
La Sezione Atti Persecutori, tra i vari compiti, si occupa del supporto
all’Arma territoriale nei casi in cui è necessario procedere all’audizione protetta
delle vittime particolarmente vulnerabili.
Dall’esperienza ricavata dall’ascolto di numerose donne vittime di violen-
za di genere è emersa una narrazione delle dinamiche di coppia caratterizzata
da una forte idealizzazione del partner (ritenuto fino alla fine in grado di poter
cambiare il suo comportamento violento), dalla presenza di un modello negati-
vo del Sé per cui la donna pensa di non poter meritare di meglio ed è pervasa
da un senso di impotenza, risultandole difficile, a volte impensabile, abbando-
nare la relazione seppur abusante. Questo evidenzia che la forza delle relazioni
non è necessariamente legata alla loro qualità, come già evidenziato da
15
Bowlby .
Sempre dai racconti delle vittime appare possibile fare alcune considera-
zioni riguardo ad alcuni tratti comuni negli offender, che appaiono spesso
caratterizzati da una forte paura dell’abbandono e della separazione, dall’in-
capacità di accettare la possibilità della donna di autodeterminarsi e rendersi
autonoma, dalla difficoltà di regolazione emotiva (soprattutto della rabbia che
viene agita) e di sintonizzazione emotiva (in particolare con la sofferenza
della partner).
Grazie alla teoria dell’attaccamento, si può dunque tentare di comprendere
le dinamiche che intervengono nella volontà di due partner di non mettere in
discussione un legame potenzialmente distruttivo che provoca sofferenza,
dolore, umiliazione, vergogna.
L’importanza di individuare i fattori di rischio di violenza nelle relazioni di
coppia, ad oggi una vera e propria emergenza sociale, e il trattamento di tali
situazioni, permetterebbe non solo di attuare una buona prevenzione per il
benessere individuale e sociale delle famiglie, ma anche ovviare ai costi in ter-
mini di danni economici, sociali, giudiziari e sanitari, a quelli per la mancata pro-
duttività femminile e naturalmente a quelli per le successive terapie di interven-
to psicologico o psicoterapeutico.
15 Bowlby J., Una Base Sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, Raffaello Cortina
Editore, 1988.
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