Page 48 - Rassegna 2023-1_Inserto
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INSERTO





                     Considerato questo, però, non significa che non si desideri riportarlo a casa in qua-
               lunque modo… cioè, di morire e lasciare questa terra senza averlo riportato in qualche
               modo a casa con noi…”. Dalla scomparsa del signor Antonio fino ad oggi, la
               famiglia non è andata più in vacanza, poiché, racconta Annalisa, “a casa deve
               stare sempre qualcuno: se c’è qualcuno che ritorna, qualcuno deve trovare in casa… qual-
               cuno che suona deve trovare qualcuno in casa”. Non sa cosa sia meglio tra un even-
               tuale ritrovamento del corpo del padre e il rimanere in un limbo pur di non
               perdere la speranza: “Io ogni tanto ci penso... La speranza aiuta… però, come
               dire… il problema è che dentro di me non lo sento morto. Ultimamente l’ho sognato, due
               o tre mesi fa, e talmente era reale quel sogno per me che non volevo svegliarmi: incontravo
               una persona che nel sogno, da casa sua tirava fuori due foto. In quelle due foto c’era una
               di mio padre, uno di mia nonna, sua mamma, e questa signora mi faceva capire pro-
               prio… mi indicava che conosceva bene mia nonna, ma non aveva mai conosciuto mio
               padre, ma che comunque lo aveva visto in una fattoria dove ci sono i cavalli. Io le avevo
               chiesto proprio dov’è, visto che io lo stavo cercando da una vita e dico ‘portami in questa
               fattoria, dove tu dici di averlo visto, di averla incontrata questa persona che la correli con
               la mamma che tu conosci… cioè, lui non è mai conosciuto, però hai capito che si tratta
               di un rapporto familiare. Neanche il tempo di formulare questo pensiero, proprio di dirle
               accompagnami, portami in questo posto che vedevo le macchine della polizia, dei carabi-
               nieri, le sirene dell’ambulanza e lo avevano ritrovato”.
                     Nel corso degli anni, inoltre, le è capitato di venire contattata da persone
               con una presunta capacità di conoscere eventi, persone, luoghi attraverso la “per-
               cezione extrasensoriale”; per esempio, Annalisa racconta di aver conosciuto un
               veggente proprio poco tempo dopo la scomparsa del padre: “Mi è capitato a fine
               agosto 2006, che sono andata in giro a consegnare le locandine di mio padre, e mentre ero in
               attesa di darle alla responsabile di questo centro religioso che non era un centro religioso... sem-
               brava forse qualcosa inerente alle religioni egiziane con divinità egizie. Sta di fatto che mentre sto
               per entrare in questo centro per dare la locandina di papà, visto che arrivavano persone da
               tutt’Italia... mentre mi stavo presentando una signora che parlava con la responsabile andò in
               trance e disse ‘lo vedo, lo vedo, sta camminando, molto stanco e caduto. Però è riuscito ad alzarsi’
               e  continuava  a  dire  “lo  vedo,  vedo  alberi,  tanti  alberi,  tanti  alberi,  vedo  tanti  alberi’....
               Comunque, dopo questo sogno ultimo che ho raccontato di due o tre mesi fa, ho sentito il bisogno
               di dover chiedere a qualcuno se quello che sento io, diciamo... se la sensazione su mio padre è vera
               o comunque la si avverte, si percepisce... sono andata da una persona che non conoscevo, ma mi
               è stata suggerita da interposta persona, dicendomi ‘prova a chiedere, prova, andiamo, vieni con
               me, questa ragazza tanto è una credente, non è una persona... una ciarlatana. Io sono andata.


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