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CONTRASTARE I FENOMENI DI ODIO ONLINE
I risultati si sono rivelati nel complesso positivi e le società che gestiscono
i social network hanno esaminato nel 2020 il 90% dei contenuti segnalati entro
ventiquattr’ore, rimuovendo il 71% dell’oggetto in questione perché ritenuto un
illecito incitamento all’odio.
Tuttavia, come anche la stessa Commissione dell’Unione europea riporta,
le piattaforme hanno comunque l’impegno di continuare a migliorare la traspa-
renza e il feedback ai propri utenti allo scopo di garantire che i contenuti segnalati
siano valutati coerentemente e correttamente nel tempo. Raggiungere tale risul-
tato non è semplice e dipende dalla difficoltà nel definire con precisione l’hate
speech: difatti, ciò che offende un gruppo di persone può essere perfettamente
indifferente per un altro. A tal proposito, nel cercare di agevolare la prevenzione
e il contrasto dei reati di matrice discriminatoria, si è istituito nel 2010 nell’am-
bito del Dipartimento della pubblica sicurezza, l’Osservatorio per la sicurezza
contro gli atti discriminatori (Oscad) : strumento operativo interforze (Polizia
(12)
di Stato e Arma dei Carabinieri). Come evidenziato dall’Oscad stesso, il feno-
meno dell’hate speech è spesso accompagnato dal fenomeno dell’under-reporting,
ovvero la tendenza delle vittime di reati d’odio a non denunciare i crimini subiti
per paura di un inasprimento del reato o ritorsioni da parte dell’aggressore. In
questo senso, l’impegno principale dell’Oscad è quello di gestire un sistema di
monitoraggio che venga alimentato, oltre che dalle segnalazioni ricevute da vitti-
me, testimoni e associazioni, anche da quelle inviate di iniziativa dalle Forze di
polizia o da altre istituzioni. La prevenzione è sicuramente l’elemento risolutivo
nel contrasto di questo fenomeno, ma la quantità di informazioni e di messaggi
che viaggiano nella rete rende impossibile affidare un monitoraggio continuo
esclusivamente all’intervento umano. Per tale motivo, a nostro avviso, l’impiego
di sistemi software automatici capaci di monitorare contenuti online consentireb-
be non soltanto di ottenere una riduzione dei crimini d’odio, ma anche di ridur-
re il fenomeno dell’under-reporting stesso, trattandosi di software che si occupereb-
bero di notificare all’Oscad eventuali post o messaggi online contenenti messag-
gi d’odio. Questo semplificherebbe l’operatività dell’Oscad stesso, ne alleggeri-
rebbe il carico di lavoro e ne migliorerebbe l’efficacia.
In forza a quanto detto saranno adesso presentati una serie di concetti e
di metodologie presenti in letteratura scientifica per l’analisi di testi che si pre-
figgono l’obiettivo di individuare e di classificare messaggi discriminatori e
d’odio.
(12) Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori - OSCAD, Ministero dell’Interno, in
http://www.interno.gov.it/it/ministero/osservatori-commissioni-e-centri-coordinamen-
to/osservatorio-sicurezza-contro-atti-discriminatori-oscad, (consultato il 23 febbraio 2022).
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