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IVAN RIZZOLO
Soltanto quando il livello dello scontro si alzò con il rapimento dell’ono-
revole Aldo Moro il 16 marzo 1978, fu chiara a tutti la reale pericolosità che il
terrorismo portava con sé. In una situazione eccezionale come quella del rapi-
mento Moro e della strage della sua scorta il reparto fu ricostituito il 9 agosto
1978 affidando al generale dalla Chiesa il coordinamento della lotta al terrori-
smo.
Nel periodo 1977-1981, si assistette ad un radicale cambio di passo nel
contrasto al fenomeno terroristico politico; la sommersione del personale
impiegato nell’attività di contrasto al pari dell’avversario consentì di affrontare
meglio le indagini e la cattura di diversi militanti, nonché aprire una breccia
anche grazie al fenomeno che poi divenne per la mafia il grimaldello per cono-
scerne gli ingranaggi: il pentitismo. L’infiltrazione del personale, i primi pentiti,
e le innovative tecniche di polizia giudiziaria permisero quindi la cattura dei
militanti ma sopratutto di comprendere meglio il fenomeno terroristico dal suo
interno.
Si allargò così il fronte delle indagini perché i terroristi nel frattempo ave-
vano infiltrato numerosi elementi nelle fabbriche del Nord Italia.
Milano, Torino, Genova e gli stabilimenti Fiat, Sit-Siemens, Falck, Magneti
Marelli furono luoghi che rappresentarono una fucina apparentemente inesau-
ribile di reclutamento delle Brigate Rosse.
Va ricordato che sino al 1977 i sindacati non attuarono forme di mobi-
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litazione o di vigilanza sul fenomeno terroristico nelle fabbriche; vi furono
debolezze e in alcuni momenti, una colpevole eccesiva tolleranza, al punto che
molti dirigenti sindacali consideravano quasi dei traditori gli operai, che in alcu-
ni casi denunciavano le attività di volantinaggio o di proselitismo dei terroristi
o loro fiancheggiatori ai carabinieri o ai referenti aziendali, il motto di molti in
quel periodo storico era - né con lo Stato, né con le Brigate Rosse! - .
È di tutta evidenza che a questo punto l’attività di contrasto non era per
nulla semplice. Tale ambiguità da parte del movimento sindacale venne meno
quando con l’omicidio del sindacalista Guido Rossa avvenuto a Genova il 24
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gennaio 1979 vi fu una chiara presa di posizione e di coscienza da parte del sin-
dacalismo italiano rispetto alla pericolosità delle Brigate Rosse .
(6)
(4) Marica TOLOMELLI, Italia anni ’70: nemico di Stato vs. Stato nemico, “Storicamente”, 1, 2005, ISSN
2282-6083.
(5) Nicla BUONASORTE, Rossa, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 88, Istituto
dell’Enciclopedia Italiana, 2017.
(6) Repubblica - 6 novembre 2021 - Storia di Guido Rossa. Operaio e gentiluomo, in
https://www.repubblica.it/cultura/2021/11/06/news/storia_di_guido_rossa_operaio_e_g
entiluomo-325361506/, consultato il 27 settembre 2022.
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