Page 148 - Rassegna 2022-1_2
P. 148
LIBRI
Maria Teresa De Leo
Un Carabiniere del Re. Origini e vicende del
Colonnello Andrea De Leo e della sua Castelluccio
Youcanprint, 2020, pagg. 450, euro 21,00
L’Autrice, funzionario pubblico, ha dedicato circa
quattro anni di ricerca per poter tratteggiare in 450
pagine la vita del suo avo, Andrea De Leo, il quale par-
tito dalla piccola Castelluccio ha percorso una carriera
professionale prima nell’Esercito e poi, com’era uso un
tempo, transitando da tenente nell’Arma dei
Carabinieri Reali.
Il protagonista delle vicende è il nonno di Maria
Teresa De Leo ma non si parla unicamente di lui.
Infatti, è possibile fare un tuffo nel passato di un
Meridione rurale e con ben pochi servizi essenziali per guardare alle grandi oppor-
tunità che Andrea ebbe nel corso della sua vita, uscendo dalle ristrettezze di un pic-
colo borgo per avventurarsi nella storia più grande, prima attraverso la partecipa-
zione alla Prima guerra mondiale quale ufficiale e poi con un nuovo e lungo capi-
tolo nell’Arma.
Secondo le consuetudini e gli usi del tempo, i Carabinieri (si può dire di tutti i
livelli della gerarchia) erano piuttosto “flessibili” soprattutto in termini d’impiego
e dunque era cosa comune che chi accettava di entrare volontariamente nell’Arma
si assumesse anche l’onere di una vita in continuo movimento. Tuttavia, questa
situazione rappresentava anche una grande occasione, poiché consentiva di vivere
in regioni d’Italia sconosciute prima e, talvolta, apriva ulteriori opportunità addirit-
tura con l’impiego all’estero, in colonia o in operazioni belliche.
Così, De Leo, dopo aver trovato una moglie dalmata, con lei costruì la famiglia
alla quale dedicava grande attenzione e impegno.
Non fu sempre e solo una vita idilliaca. In effetti, vi erano anche problemi, ma
l’Autrice riesce a presentare con grande attenzione anche questi aspetti, sapendoli
bilanciare con interesse e dando alla sua ricerca un sapore di quotidianità, di vita
comune, sempre secondo gli usi del tempo.
Il percorso professionale di Andrea proseguì durante tutto il Ventennio sino
all’impiego in Albania, in Grecia, in Montenegro, in Kosovo e, alla fine delle ope-
razioni militari, con l’armistizio dell’8 settembre 1943, all’internamento. Da qui, per
una serie di fortuite coincidenze, importanti aiuti e capacità, De Leo riuscì a sot-
trarsi all’infausto destino per rientrare in Italia, senza venir meno al giuramento di
fedeltà prestato al sovrano. Stabilitosi a Roma nel 1944 riuscì a evitare la cattura da
parte dei nazi-fascisti fino alla liberazione della Capitale, sotto le vesti di praticante
procuratore legale, sia pure ultracinquantenne.
Con effetto retroattivo, giunse la tanto agognata promozione a colonnello, ma
dopo pochi mesi anche il congedo assoluto, con la fine della sua carriera. In paral-
lelo, si possono vedere da lontano le evidenti incrinature che il mondo vissuto sino
a quegli anni stava mostrando. Dapprima la fine del regime fascista, poi l’armistizio
e quindi il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica e, infine, il trattato
di pace del 1947, dopo la cobelligeranza. Ne emerge un dipinto vivido che non
risparmia la forza d’animo di un personaggio molto interessante e che continuerà
a partecipare alla vita civile, dismessa l’uniforme.
146