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LIBRI
In questo caso, i suoi interessi rimarranno comunque dedicati al borgo al quale
era molto legato, a quel Castelluccio Cosentino, frazione di Sicignano degli
Alburni, provincia di Salerno.
La narrazione dell’epoca non segue un carattere scientifico, poiché l’Autrice ha
scelto di adottare il carisma del testo romanzato. Ciò non inficia la bontà del lavoro
che invece scorre leggero e pieno di riscontri documentari raccolti tra diverse pro-
venienze.
Emerge, così, la grande importanza delle carte di famiglia che aiutano molto a
comprendere le difficoltà di una vita professionale così complessa. Tuttavia, unen-
do queste con le fonti d’archivio quali i documenti ricercati e reperiti presso
l’Ufficio Storico dell’Arma dei Carabinieri, quello dello Stato Maggiore
dell’Esercito, lo stato di servizio dell’ufficiale, è possibile creare una visione a 360
gradi di un individuo.
Per quanto riguarda la questione archivistica, chi scrive suggerirebbe sia
all’Autrice, sia ad altri discendenti di militari dell’Arma, di valutare la donazione del
materiale, cartaceo, fotografico e eventuali cimeli all’Ufficio Storico del Comando
Generale dell’Arma dei Carabinieri, per una conservazione permanente che con-
senta di comprendere com’era la vita dei loro avi con gli alamari nel corso della più
complessa storia d’Italia.
Merita dunque un plauso l’impegno e la costanza dell’Autrice che è riuscita a
dare vita a un testo concreto, basato su fonti primarie ma con una narrazione leg-
gera che fa scorrere le pagine sotto gli occhi con piacere.
Tenente Colonnello
Flavio Carbone
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