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LA RASSEGNA
DALLE ORIGINI AL DUEMILA
L’intervento del Comandante della Scuola era rivolto principalmente alla
questione formativa che, a mio modo di vedere, abbracciava anche l’azione del
periodico: è “compito dell’educatore mirare allo sviluppo della formazione libe-
rale dell’uomo, ed al consolidamento del potere di critica, attraverso il quale
affiorano le abilità e le attitudini utili alla società nella quale l’uomo con funzioni
direttive deve inserirsi come elemento propulsore di energie. L’educazione libe-
rale arricchisce l’intelletto e rafforza l’ingegnosità innata dell’uomo ed offre le
risorse da cui scaturisce il potere di adattamento e di dominio delle circostanze.
La misura di questo potere condiziona l’esercizio dell’attività professionale ren-
dendola servile o liberale; servile è rendersi schiavo della convenienza; liberale
è, invece, improntare l’attività professionale come lo esige un carattere illumi-
nato. L’uomo servile, che immeritatamente raggiunge ruoli direttivi, sacrifica
onore, idealità, prestigio, iniziativa, alla comoda «routine»; all’opposto il liberale
si travaglia per spiritualizzare la vita pratica” .
(32)
La relazione con la rivista, agli occhi di chi scrive, appare evidente; non si
trattava semplicemente di affermare alcuni principi educativi ma di metterli in
atto, sia attraverso l’insegnamento all’interno delle aule della scuola, sia attraver-
so la rivista con la diffusione di un pensiero basato sull’educazione liberale.
Appare significativo che il generale Marasco avesse voluto fare espressa-
mente riferimento al servilismo contrapposto alla mente liberale dell’uomo
colto in possesso di un carattere illuminato, molto probabilmente per un habitus
mentale che era presente, in qualche misura, nella generazione di Italiani che
stava arrivando lentamente alle leve del potere.
L’anno successivo, lo stesso Comandante della Scuola ricordò ancora la
rivista in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 1962/1963: “il set-
tore editoriale che, oltre all’imponente fabbisogno di sinossi continuamente
aggiornato, cura la edizione della «Rassegna dell’Arma dei Carabinieri», perio-
dico bimestrale con tiratura di 3.500 copie, apprezzato nel mondo dell’Arma e
di chiunque si interessi ai problemi militari, giuridici e sociali” .
(33)
L’attenzione di quegli anni sia del colonnello Marasco, sia del nuovo
Comandante Generale, Giovanni de Lorenzo, era rivolta in parte a quello che
(32) Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, anno IX, n. 6, novembre-dicembre 1961, pag. 1095.
(33) Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, anno X, n. 6, novembre-dicembre, 1962, pag. 1231.
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