Page 34 - Rassegna 2021-2-Supplemento
P. 34
I SESSANT’ANNI DELLA RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
A guardare in effetti la numerazione sembrerebbe di sì. Infatti, il nuovo
periodico continuò la datazione delle proprie annualità a partire dal 1953, anno
di istituzione del Notiziario, anziché azzerarla e ripartire da un nuovo numero
1 dell’anno primo. In realtà, va ricordato che la Rassegna fu autorizzata dal tri-
bunale di Roma con l’iscrizione al n. 7707 del registro stampa del 10 ottobre
1960. Dunque, con la nuova iscrizione, si trattava senza dubbio di una nuova
rivista con il compito di portare avanti una missione più impegnativa ancora: da
semplice collettore di articoli provenienti da altre riviste italiane e straniere a
vero e proprio strumento che andava ben oltre la sola formazione degli ufficiali.
Ciò che emerge piuttosto chiaramente dalle parole del vertice è l’alta funzione
assunta dalla pubblicazione cioè di garantire quella spinta nella crescita culturale
e professionale di tutto il personale dell’Arma. Si può affermare che solamente
con la fondazione della nuova rivista, la “Rassegna dell’Arma dei Carabinieri”,
si avviò un processo più articolato che occorre chiarire in queste pagine.
Innanzitutto in quella fase, l’identità visiva continuò sulla scia del Notiziario.
Infatti, il colore della copertina rimase il medesimo (un celeste molto chiaro)
con un piccolo intervento sui colori dei caratteri: il titolo della rivista e il nume-
ro del bimestrale furono mantenuti in rosso, mentre lo stemma araldico
dell’Arma e l’indicazione del bimestre e dell’anno furono stampati in blu chiaro.
La Rassegna fu distribuita con un abbonamento annuo secondo le indica-
zioni di carattere amministrativo: la direzione, la redazione e l’amministrazione
erano attestate presso la Scuola Ufficiali Carabinieri.
La struttura delle rubriche fu riorganizzata sin dal Notiziario del 1960
sotto la direzione di Verri per poi essere trasferita nella nuova Rassegna.
Il periodico iniziava con la rubrica “Studi militari”, seguita da quella di
“Diritto” con contributi di magistrati, docenti universitari e ufficiali dei
Carabinieri; la “Giurisprudenza” riportava le più importanti modifiche norma-
tive che apparivano nella Gazzetta Ufficiale segnalandone l’utilità al lettore.
Seguiva poi la rubrica degli “Studi professionali”, tipicamente caratterizzanti il
lavoro dell’Arma, e quindi gli “Studi politici, economici e sociali” dove erano
raccolti contributi diversi sulla base del titolo. Seguivano infine, le rubriche
dedicate a “Documenti”, “Informazioni”, “Libri e riviste” con segnalazioni nei
tre distinti settori e, infine, “Attività della Scuola Ufficiali Carabinieri”.
32