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I SESSANT’ANNI DELLA RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI


                    A guardare in effetti la numerazione sembrerebbe di sì. Infatti, il nuovo
               periodico continuò la datazione delle proprie annualità a partire dal 1953, anno
               di istituzione del Notiziario, anziché azzerarla e ripartire da un nuovo numero
               1 dell’anno primo. In realtà, va ricordato che la Rassegna fu autorizzata dal tri-
               bunale di Roma con l’iscrizione al n. 7707 del registro stampa del 10 ottobre
               1960. Dunque, con la nuova iscrizione, si trattava senza dubbio di una nuova
               rivista con il compito di portare avanti una missione più impegnativa ancora: da
               semplice collettore di articoli provenienti da altre riviste italiane e straniere a
               vero e proprio strumento che andava ben oltre la sola formazione degli ufficiali.
               Ciò che emerge piuttosto chiaramente dalle parole del vertice è l’alta funzione
               assunta dalla pubblicazione cioè di garantire quella spinta nella crescita culturale
               e professionale di tutto il personale dell’Arma. Si può affermare che solamente
               con la fondazione della nuova rivista, la “Rassegna dell’Arma dei Carabinieri”,
               si  avviò  un  processo  più  articolato  che  occorre  chiarire  in  queste  pagine.
               Innanzitutto in quella fase, l’identità visiva continuò sulla scia del Notiziario.
               Infatti, il colore della copertina rimase il medesimo (un celeste molto chiaro)
               con un piccolo intervento sui colori dei caratteri: il titolo della rivista e il nume-
               ro  del  bimestrale  furono  mantenuti  in  rosso,  mentre  lo  stemma  araldico
               dell’Arma e l’indicazione del bimestre e dell’anno furono stampati in blu chiaro.
                    La Rassegna fu distribuita con un abbonamento annuo secondo le indica-
               zioni di carattere amministrativo: la direzione, la redazione e l’amministrazione
               erano attestate presso la Scuola Ufficiali Carabinieri.
                    La  struttura  delle  rubriche  fu  riorganizzata  sin  dal  Notiziario  del  1960
               sotto la direzione di Verri per poi essere trasferita nella nuova Rassegna.
                    Il periodico iniziava con la rubrica “Studi militari”, seguita da quella di
               “Diritto”  con  contributi  di  magistrati,  docenti  universitari  e  ufficiali  dei
               Carabinieri; la “Giurisprudenza” riportava le più importanti modifiche norma-
               tive  che  apparivano  nella  Gazzetta  Ufficiale  segnalandone  l’utilità  al  lettore.
               Seguiva poi la rubrica degli “Studi professionali”, tipicamente caratterizzanti il
               lavoro dell’Arma, e quindi gli “Studi politici, economici e sociali” dove erano
               raccolti  contributi  diversi  sulla  base  del  titolo.  Seguivano  infine,  le  rubriche
               dedicate a “Documenti”, “Informazioni”, “Libri e riviste” con segnalazioni nei
               tre distinti settori e, infine, “Attività della Scuola Ufficiali Carabinieri”.


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