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CONFERENZE
Le attuali autorità sovranazionali sono ancora utili?
Il precedente sistema pazientemente messo in piedi dall’area occidentale
aveva un solo punto di contatto veramente multilaterale, ma debole, nell’ONU,
soprattutto, nel suo Consiglio di sicurezza.
L’area occidentale aveva sviluppato l’OCSE, il FMI, la WB e il GATT che,
con le loro tante debolezze, hanno rappresentato un luogo di compensazione
dei conflitti di interesse.
Di seguito fu creato il G5 divenuto G7 e poi G8, per accogliere la Russia,
e anche G20 per accogliere i paesi emergenti, soprattutto la Cina; il GATT si
trasformò in WTO per governare la globalizzazione degli scambi reali. La glo-
balizzazione finanziaria si è svolta in maniera anche più libera.
Le insoddisfacenti prestazioni di tutte queste istituzioni sono il termome-
tro dei mutamenti geoeconomici e geopolitici finora descritti.
Epilogo: chi guiderà lo sviluppo?
Per quanto fin qui ricordato, la domanda è se sarà il capitale oppure il lavo-
ro che avrà un ruolo determinante negli sviluppi geopolitici e geoeconomici.
Gli sviluppi del capitale finanziario, pur procedendo autonomamente
rispetto a quelli del capitale reale, possono irrompere negli equilibri geoecono-
mici, come già accaduto nella crisi finanziaria del 2008.
Anche la forza lavoro ha al suo interno dinamiche distinte, come l’emigra-
zione, un fenomeno diffuso e per buona parte incontrollato perché non ha,
come il capitale, un mercato e un’autorità di regolazione dei flussi.
Non è facile prevedere quale sarà il lato verso il quale graviterà questo qua-
drilatero (capitale reale, capitale finanziario, lavoro nazionale, immigrazione); il
problema si può solo seguire decifrandone i contenuti giorno dopo giorno.
Una breve nota a margine: che cosa fa la Consob?
I punti di forza dell’economia italiana sono due: le esportazioni e il rispar-
mio. L’economia italiana è una piramide rovesciata che si regge sulle esporta-
zioni (che pesano circa un terzo del totale); le imprese esportatrici sono moder-
ne ed efficienti, capaci di sostenere il peso del resto dell’economia a bassa pro-
duttività (settore pubblico e terziario).
Il risparmio è la vera forza sociale, pari a circa dieci volte il PIL. La
Consob tutela il risparmio tentando di incanalarlo verso gli investimenti.
La crisi di fiducia del debito pubblico italiano ha creato una frattura fra
risparmi e investimenti interni. Il risparmio defluisce all’estero e così diviene un
fattore di forza dell’Italia, sia pure non riconosciuto, e non una sua debolezza,
come non di rado si sente ripetere.
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