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Situazione politica internazionale e riflessi sui mercati finanziari

               Situazione politica internazionale
                     L’obbiettivo che mi sono posto è troppo ampio e, di conseguenza, mi limi-
               terò a esaminare soprattutto gli aspetti geoeconomici (l’economia globale), astra-
               endo dalle sue pur strette relazioni con la geopolitica (la politica internazionale).
                     Nel dopoguerra si è affermato l’intervento dello Stato sotto due differenti
               regimi:
                     1 quello di mercato o decentralizzato, nell’area occidentale;
                     2 quello programmato o centralizzato, nell’area sovietica.
                     La competizione tra i due si è risolta a favore dell’economia di mercato nel
               cui ambito le istituzioni sovranazionali che sono state create (FMI, WB, ONU,
               OCSE, G7-G20) hanno svolto il compito di mantenere aperta - e per quanto
               possibile corretta - la concorrenza globale.
                     Caduto il Muro di Berlino, l’area economica sovietica è confluita nel regi-
               me di mercato e nelle relative istituzioni, pur mantenendo autonomia politica
               nazionale e forme diverse (si pensi alla Cina).
                     Da quel momento il capitale ha prosperato, ma l’utilizzo del lavoro si è
               espanso ancor più, concentrandosi soprattutto nelle aree arretrate a più bassa
               remunerazione.

               Riflessi della globalizzazione sui mercati finanziari
                     I mercati finanziari si sono anch’essi globalizzati e hanno svolto inizial-
               mente il ruolo di veicoli della crescita produttiva.
                     La creazione monetaria è stata la variabile che ha svolto un ruolo innova-
               tivo, muovendo i fili del mercato finanziario.
                     Raggiunta la «maturità», la finanza si è strutturata in industria a sé stante,
               inventando strumenti indipendenti dalla moneta. L’economia si è finanziarizzata.
                     Nel dopoguerra il rapporto stock finanziario/flow reale era intorno alle 4-5
               volte, oggi supera le 15 volte. Le autorità di controllo faticano a seguire gli svi-
               luppi (la stabilità sistemica) e la politica monetaria si è messa a perseguire questo
               obiettivo, anche perché l’offerta di beni è diventata talmente elastica da declas-
               sare il compito primario a essa affidata di impedire l‘inflazione.

               Effetti asimmetrici della globalizzazione
                     La globalizzazione ha causato effetti asimmetrici: ha indotto i paesi svilup-
               pati a puntare sull’innovazione tecnologica per risparmiare il lavoro che per essi
               era più costoso e quelli in via di sviluppo, almeno inizialmente, si sono dedicati
               alla produzione di beni tradizionali, beneficiando del minor costo del lavoro.


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