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DOTTOR MARCELLO FOA
attraverso internet e le comunicazioni digitali, dalla manipolazione dei media e
dell’opinione pubblica, dalla turbativa dei mercati economici, dalle guerre cul-
turali, dalla diffusione degli stupefacenti, dall’introduzione di norme e regole
internazionali capaci di influenzare dall’alto e in modo invisibile il corso di interi
settori economici o addirittura di nazioni. E tra queste tecniche, quella della
comunicazione è quella più usata, come emerso recentemente durante un semi-
nario a Roma organizzato da Aspen Institute e del Centro Studi Americani. Le
guerre asimmetriche ormai sono costanti, sebbene esplicitamente mai dichiarate.
Un’analisi disincantata di molti fatti dell’attualità internazionale dimostra
che i tentativi di condizionare l’opinione pubblica internazionale sono in
costante crescita e in ambiti molto diversi. Le tecniche asimmetriche possono
essere usate dagli Stati, da organismi sovranazionali ma anche da piccoli gruppi
sovversivi o grandi gruppi economici o lobbies che dispongono di mezzi ade-
guati e possono, se bene organizzati, infliggere danni immensi. Pensate all’11
settembre: è bastato un attentato tragico e “spettacolare”, di fronte alle teleca-
mere del mondo, per cambiare l’anima, i valori e le priorità strategiche di un
grande Paese come gli Stati Uniti. Vi ricordate l’Y2K, il baco della data dei com-
puter? I calendari a sei cifre dei sistemi informatici avrebbero dovuto provocare
il 31 gennaio 1999 il blocco dei sistemi informatici con conseguenze devastanti
in tutto il mondo. I cattivi profeti angosciarono l’opinione pubblica affermando
che “le centrali nucleari rischiavano di bloccarsi”, “i treni, come gli aerei, di
impazzire e di schiantarsi”, che “gli archivi elettronici delle banche e delle Casse
pensioni avrebbero potuto cancellarsi”. Le fonti? Governi e organizzazioni
internazionali. L’allarme, come ormai ampiamente provato, era infondato, per-
ché riguardava una piccola percentuale di Personal Computer ma non i sistemi
che non sono mai stati a rischio. E infatti nei Paesi del Terzo Mondo, che non
avevano i mezzi per aggiornare le proprie reti informatiche, non è successo
assolutamente nulla allo scoccare dell’ora X. Insomma, era una truffa, costata
miliardi ai contribuenti. Anche allora alcuni esperti dichiararono pubblicamente
il loro fondato scetticismo, ma la loro voce era troppo flebile per contrastare la
propaganda unanime e ansiogena che accomunò il mondo occidentale; voce
che ovviamente la stampa non colse, preferendo rilanciare acriticamente i pro-
clami ufficiali. Non si è mai saputo da chi fosse orchestrata quella campagna.
Così come incredibilmente esagerato è stato l’impatto di alcune delle epi-
demie che hanno angosciato l’opinione pubblica nell’ultimo ventennio. “Mucca
Pazza”, “Sars”, influenza aviaria e, naturalmente, suina sono accomunate da una
caratteristica: l’allarme è stato volutamente esagerato e amplificato, come pro-
vato da numerose inchieste, vedi riguardo all’H1N1 quella del Consiglio euro-
peo.
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