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RIFLESSIONI SULLA CRESCENTE PRESENZA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE



               idioma, chiaro alle macchine, ma molto meno all’uomo il quale, davanti ad un
               “loop” senza alcun utile fine, non ha potuto far altro che interrompere il gioco.
               Si intravede, allora, proprio quello scenario inquietante cui si è fatto cenno in
               precedenza, quello in cui la macchina è suscettibile di poter prendere il soprav-
               vento sull’uomo e trovarsi a decidere per lui, “ritenendo” di avere il controllo
               della conoscenza, dell’azione giusta e corretta da fare, di quella più utile e razio-
               nale da mettere in campo.
                    Uno dei timori maggiori è allora l’impiego dell’intelligenza artificiale in
               ambito militare, specie se adottata nella granitica convinzione di aver sperimen-
               tato e verificato a sufficienza tutte le sue applicazioni e la sua operatività, ma
               senza avere davvero tutte le capacità di controllarle, ciò che infatti preoccupa
               non poco, considerato il diffondersi di questo processo evolutivo (ma poten-
               zialmente anche involutivo) già ben avviato in più parti del pianeta mentre non
               sembra realizzata anche una parallela diffusione della consapevolezza dei pos-
               sibili rischi, in una corsa competitiva verso un primato che potrebbe avere il
               sapore della beffa. Di seguito alle considerazioni appena svolte, si possono esa-
               minare strumenti e schemi per la realizzazione di una ipotetica “espressione ele-
               mentare” di Intelligenza Artificiale e che per il seguito chiameremo IA.
                    Al riguardo è necessario partire dallo schema progettuale che un costrut-
               tore di IA deve predisporre, in sostanza il programma finalizzato ad un obiet-
               tivo. Una volta stabilito il traguardo da raggiungere, dovranno essere conside-
               rate  tutte  le  possibili  azioni  per  conseguire  il  risultato-obiettivo,  incluse  le
               varianti costituenti quello che chiameremo “l’imprevisto”, rispetto al quale deb-
               bono essere elaborati passaggi di programma alternativi. È questo sostanzial-
               mente un sistema di IA che sfrutta l’informatica perché la macchina risponda
               al comando con una scelta. Dobbiamo quindi immaginare un programma come
               una sequenza di azioni che vengono eseguite secondo un ordine cronologico
               preimpostato dove ogni operazione, che viene  definita “comando”, verrà svol-
               ta in modo predefinito e vincolato secondo una sintassi applicata alla serie di
               variabili incontrate di volta in volta lungo il percorso verso l’obiettivo.
                    Vedremo tra poco alcuni esempi dei passaggi “comando/variabile” lungo
               un  ipotetico  programma,  ma  sembra  opportuno  sottolineare,  ora,  un  aspetto
               curioso della semantica di programma cioè del linguaggio adottato e del signifi-
               cato dei termini perché, per quanto complesso, un programma risponde sempre
               ad una scelta di tipo più che elementare, “eseguo/non eseguo”, “on/off”, “O/I”.
                    Possiamo ora considerare una ipotesi di programma, iniziando con lo sta-
               bilire un obiettivo, per procedere poi con l’individuare le azioni lungo il percor-
               so, valutando anche i possibili imprevisti, fino al raggiungimento dello scopo.


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