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ATTUALITÀ E INFORMAZIONI




             della moneta cartacea, in modo tale che un flusso di dati in tempo reale si possa
             sostituire al passaggio di mano della moneta, di assegni o di altri titoli. E tutto
             questo si genera e si perfeziona anche attraverso un semplice dispositivo come un
             telefonino, in grado di comandare a distanza gli elettrodomestici di casa, attivare
             allarmi, vedere a distanza cosa accade in taluni ambienti, effettuare pagamenti,
             ordinare beni presso il venditore, realizzare riunioni e contatti tra persone fra loro
             lontane, impartire comandi, fotografare e molto altro ancora. Cose impensabili
             appena pochi anni fa senza l’intervento e la presenza fisica, sul posto, della per-
             sona interessata. Tutto con uno smartphone, sul palmo della mano.
                  C’è da chiedersi quali possano mai essere le nuove frontiere che restano
             ancora da oltrepassare mentre qualcuno già pensa (e lavora) ad obiettivi perfino
             più ambiziosi e, come poi vedremo, anche in qualche misura perfino un po’
             inquietanti. Si vuole arrivare ad una nuova era che si potrà definire come “l’era
             dell’intelligenza artificiale”. Al riguardo si può far cenno di un recente esperi-
             mento classificabile proprio nell’ambito di una forma di intelligenza artificiale
             e che è stato realizzato da un gruppo di ricercatori di Facebook.
                  Senza poter entrare nei dettagli più tecnici della ricerca in questione, si può
             riferire che l’obiettivo era quello di simulare un dialogo tra due persone, ma
             senza nessun interlocutore umano, un dialogo fra due “macchine” nel quale cia-
             scun sistema non teneva conto di trovarsi a confrontare con un altro sistema di
             uguali potenzialità e caratteristiche, in grado di elaborare risposte logiche e coe-
             renti sulla scorta del “patrimonio” di informazioni precedentemente caricato.
                  L’esperimento in parola, tutto condotto con l’utilizzo della lingua inglese,
             aveva l’obiettivo di stabilire una contrattazione tra parti aventi interessi contrap-
             posti, secondo regole verbali precise, in un linguaggio noto e definito e con
             l’utilizzo esclusivo di parole di senso compiuto.
                  Nella circostanza i ricercatori hanno però constatato che nel lungo perio-
             do i due sistemi hanno iniziato ad articolare i propri argomenti su costruzioni
             sintattiche diverse da quelle che appartengono all’uomo, e tuttavia comprensi-
             bili, almeno apparentemente, ai due sistemi, i quali continuavano il loro con-
             fronto magari forzando la contrattazione attraverso la ripetizione dei termini,
             con una logica argomentativa del tutto proponibile atteso che i due sistemi riu-
             scivano  ad  estrarre  nuove  informazioni  dal  proprio  patrimonio  “genetico”
             (quello precedentemente caricato) e di cui erano stati dotati.
                  Per  quanto  attraverso  formule  alla  fine  incomprensibili  all’osservatore
             umano, continuavano la loro contrattazione prospettando le proprie ragioni alla
             controparte con un linguaggio che nei singoli termini era riconoscibile, ma con
             costruzioni interamente nuove, configurabili come un vero e proprio nuovo


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