Page 307 - Rassegna 2017-3
P. 307

CAMBIO AL VERTICE DEL COMANDO DELLE SCUOLE DELL’ARMA DEI CARABINIERI


                  A costoro occorre ricordare che l’Arma non ci appartiene!
                  Siamo noi che abbiamo avuto e abbiamo il privilegio di appartenere ad Essa!
                  E per questo dobbiamo rispettarla e impegnarci per esserne degni, nella
             piena osservanza di quei valori - anche gerarchici - che ci sono stati tramandati
             con sacrificio e che vanno salvaguardati ad ogni costo.
                  A  fronte  di  ciò  l’azione  di  comando  deve  tendere  -  soprattutto  nelle
             Scuole, ma non solo - a realizzare l’obiettivo della crescita professionale unita a
             quella morale, da considerare prioritaria unitamente all’indispensabile sana edu-
             cazione non sempre scontata ma che costituisce punto di partenza per qualsiasi
             altra iniziativa!
                  Conseguentemente, l’azione di comando deve essere puntuale, scrupolo-
             sa, efficace ed obiettiva espressione di immenso amore verso l’Istituzione, alla
             quale abbiamo il dovere di donare ogni nostra energia con il solo orgoglio del-
             l’appartenenza e con la fierezza di sentirci “Carabiniere”.
                  Equilibrio, serenità, equità, buonsenso e umiltà devono guidare il nostro
             operato in ogni circostanza, ponendo alla sua base l’onestà e l’esempio…
                  Già! l’onestà e l’esempio, irrinunciabili per non perdere di credibilità e per
             non smarrire il senso della nostra dignità!
                  Nei rapporti con le persone dobbiamo distinguerci per la correttezza dei
             comportamenti, e con riferimento ai collaboratori - soprattutto con quelli poco
             orientati al bene dall’Arma - va bandita la ricerca di facili e scontati consensi, o
             peggio  ancora  di  inaccettabili  compromessi  -  certamente  dannosi  per
             l’Istituzione - che offendono l’azione di Comando e con essa gli interessi di
             carattere generale di cui la stessa deve essere pura espressione.
                  Soprattutto,  i  compromessi  mortificano  la  nostra  coscienza  che,  sono
             certo, prima o poi ci presenterà il conto!
                  Dobbiamo avere la capacità e l’onestà morale di considerare il Personale
             soltanto per quanto concretamente esprime in positivo, senza ricercare consen-
             si in coloro che non solo non meritano alcuna attenzione ma talvolta vanno
             anche perseguiti, per evitare di mortificare il sacrificio di quanti - la quasi totalità
             - in silenzio operano per il solo bene dell’Arma.
                  All’occorrenza, si ha l’obbligo morale e giuridico di adottare i necessari
             provvedimenti, non per punire, ma per educare.

                                                                                     305
   302   303   304   305   306   307   308   309   310   311   312