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“LIBRO BIANCO” PER LA SICUREZZA INTERNAZIONALE E LA DIFESA
Questa strategia ha trovato la sua tradu-
zione organica nel “Libro Bianco”,
approvato dal Consiglio Supremo di
Difesa il 21 aprile 2015. Con l’approvazio-
ne del disegno di legge di delega al
Governo del 10 febbraio scorso, dopo tre
anni di intenso lavoro, si è dato l’avvio
all’iter normativo per attuare la riforma in
una prospettiva di medio termine. Il ddl è
costituito da 11 articoli e prevede disposi-
zioni di diretta applicazione inerenti alla
“governance”, all’alta formazione, alla
sanità, all’avanzamento dei dirigenti mili-
tari; conferisce delega al Governo per la
revisione del modello operativo delle
Forze armate, la rimodulazione di quello professionale nonché del sistema di
formazione. E’ inoltre prevista l’introduzione di modelli organizzativi per assi-
curare la collaborazione tra la Difesa, l’industria, il mondo universitario e della
ricerca. L’auspicio è che l’iter legislativo, grazie alla costruzione del largo con-
senso politico necessario a questa radicale ridefinizione degli assetti organizza-
tivi del nostro intero sistema di difesa, possa concludersi presto. Ciò ci consen-
tirebbe di consegnare al Paese uno strumento di difesa più efficace ed efficiente
nel fronteggiare le attuali sfide, anche grazie alle razionalizzazioni di spesa che
tale innovativa connotazione interforze consentirà, pur salvaguardando le pecu-
liarità delle nostre singole forze armate.
Questa edizione del “Libro Bianco” è profondamente diversa dalle
precedenti. Come si è arrivati alla stesura del documento?
Il Libro Bianco rappresenta un momento di reale svolta per una funzione,
quella della sicurezza e difesa, che è fondamentale per lo Stato e di reale interesse
per i cittadini, ma che non sempre è stata discussa e approfondita nella sua mul-
tiforme complessità e a un livello adeguato. Per questo, nell’elaborazione del
documento, ho ritenuto fondamentale ampliare quanto più possibile la riflessione
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