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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
mani. Gli uomini, compresi i militari dell’Arma, divisi in un accampamento tedesco a pochi chilometri da
dalle donne e dai fanciulli, vennero caricati su alcuni Madama Vincenza. Qui vennero tenuti in condizioni
automezzi. Nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 disumane. Mancava perfino l’acqua da bere. Con loro
settembre, circa cinquecento uomini tra i 18 e i 50 vennero tenuti in ostaggio anche due cittadini di
anni, destinati al lavoro, vennero fatti affluire in un Fertilia, Francesco Fusco e Carmine Ciaramella. La
campo di concentramento improvvisato, in località loro unica colpa era stata di essersi sfortunatamente
“Madama Vincenza” del comune di Fertilia, l’odierna imbattuti nei soldati del Reich. Il pomeriggio del 12,
Teverola, poco lontano da Aversa, a circa 200 metri Francesco Fusco, un agricoltore cinquantaduenne che
dallo stradale nazionale Napoli-Capua. Ai quattordici aveva prestato per undici anni servizio nella Regia
carabinieri furono consegnati dei fucili. Nessuno im- Guardia di Finanza, si trovava nel piccolo campo con
maginò che fossero privi di caricatori. Sembrava che il quale sosteneva la famiglia: la moglie e cinque figli,
stessero scortando i prigionieri. Stavano andando in- due dei quali alle armi e prigionieri in Tunisia e altri
contro alla morte. I giovani carabinieri furono condotti tre in tenera età. L’orto si trovava a Casaluce di Fertilia,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII 29