Page 28 - Speciale 80 anniversario
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80°ANNIVERSARIO
Gli abitanti
del quartiere
vennero rastrellati e menti erano soppressi e i comandi superiori non davano
più segni di vita. Il reparto di soldati e gli uomini della
compagnia rinforzi vennero ritirati. Rimasero sul posto
condotti nella piazza solo i quattro carabinieri della Stazione Porto. A sera
inoltrata, intuito che ormai ogni speranza di difesa
dell’Università. sarebbe risultata vana e, sotto l’incalzare degli avvenimenti,
anche le due pattuglie di carabinieri vennero fatte
rientrare. I tedeschi poterono così occupare la struttura
Lì, in ginocchio, dopo poche ore.
Il mattino seguente all’ombra del Vesuvio giunsero i
assistettero reparti della divisione corazzata “Herman Göring”.
Il Colonnello Scholl assunse il comando della città di
Napoli. Un’aliquota dell’Unità si accampò nei pressi
all’ignobile della Regia Università degli Studi Federico II, non
molto lontano dalla caserma. Nel primo pomeriggio
spettacolo gli abitanti del quartiere, sotto la pressione delle baionette
e la minaccia delle armi da fuoco, vennero rastrellati e
dell’incendio condotti nella piazza antistante l’Università. Lì, in gi-
nocchio, assistettero all’ignobile spettacolo dell’incendio
del sontuoso e glorioso Ateneo. Verso le 15:00, un
del sontuoso e reparto costituito da una ventina di tedeschi, muniti di
armi automatiche e bombe a mano, irruppero nei locali
glorioso Ateneo della Stazione Porto dove i carabinieri si erano asserra-
gliati. Erano presenti il Comandante, Brigadiere Egidio
Lombardi, e i Carabinieri Giuseppe Covino, Emidio
Scola, Martino Manzo, Nicola Cusatis, Domenico Du-
bini, Michele Covino, Antonio Carbone, Giuseppe Pa-
mitragliatrici e bombe a mano. I tedeschi risposero con gliuca, Giovanni Russo, Ciro Alvino, Domenico Franco
le armi automatiche, di cui erano largamente forniti. e Giuseppe Ricca. Colti di sorpresa, furono costretti a
La battaglia che ne scaturì, particolarmente violenta, si seguire i tedeschi. Lo fecero in silenzio, dignitosamente.
protrasse per un’ora circa. Gli uomini del Fürher, Scendendo le scale, si imbatterono nell’Appuntato
malgrado la superiorità del numero e dei mezzi, furono Emilio Ammaturo che giungeva in quell’istante, pro-
costretti a ritirarsi. Nel farlo, abbandonarono sul terreno veniente dalla sua abitazione. In mano aveva una
tre morti, tra cui il capitano comandante, un autocarro valigetta. Venne portato con gli altri, in mezzo alla
e la camionetta, ormai fuori uso. Non ebbero nemmeno folla. Sullo scalone della Facoltà, sotto gli occhi pieni
il tempo di raccogliere i loro caduti. L’eroico presidio di terrore di uomini, donne e bambini, fu ucciso a colpi
festeggiò la vittoria preparandosi, con morale altissimo, di mitraglia un marinaio, reo di aver lanciato delle
a contrastare eventuali ulteriori attacchi. Ma ormai bombe a mano contro un carro corazzato tedesco. Il
l’intera difesa della città di Napoli era crollata. Lo suo cadavere fu gettato sul fuoco. Sotto la minaccia
stesso Generale Del Tetto si era allontanato. I collega- delle armi puntate, tutti furono costretti a battere le
28 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII