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CRONACHE DI IERI
Le Squadriglie
a cavallo furono
a cavallo furono rinfor- nelle selve di Santa Fiora,
zate, e si organizzarono rinforzate, e si nelle interminabili macchie
rastrellamenti sistematici di Saturnia, sui poggi bo-
nei comuni di Scansano, organizzarono scosi di Montorsaio e nelle
Magliano e Manciano, folte foreste di Pereta di
con l’obiettivo di stanare Pomonte.
i briganti e porre fine alla rastrellamenti Frattanto il 30 ottobre
loro scia di crimini. 1897, i malviventi decisero
Determinato a catturare i sistematici di far scattare l’imboscata.
responsabili, il Capitano Si nascosero nel bosco del
Giacheri partecipò perso- Crocino, un luogo domi-
nalmente alle operazioni. nei comuni di nante sulla strada tra
Per avvicinarsi ai malvi- Grosseto e Scansano. Fer-
venti senza destare so- Scansano, Magliano marono un contadino e lo
spetti, si travestì da vendi- costrinsero a recarsi alla
tore ambulante, percor- e Manciano fattoria di uno dei due
rendo le campagne e rac- commercianti che in pre-
cogliendo preziosi indizi cedenza avevano seque-
dalla popolazione locale. strato, per farsi consegnare
Nel frattempo, i briganti compresero di essere stati in- denaro e viveri. Questo gesto aveva uno scopo ben
gannati. La loro rabbia esplose in un’ondata di furiose più sinistro: informare i carabinieri della loro presenza,
invettive. Per loro, l’intera vicenda rappresentò non solo così che questi, attirati nella trappola, potessero essere
un’umiliazione personale, ma anche un grave colpo alla giustiziati.
loro reputazione. Si sentirono derisi. Ridicolizzati agli Poco dopo, il Tenente Tirindelli, avvisato dal contadino,
occhi della popolazione. Iniziarono quindi ad inviare organizzò immediatamente il servizio per catturare i
ai due commercianti lettere minatorie, colme di inti- tre briganti. Dalla tenuta del commerciante partirono
midazioni, ma ben presto la loro ira si rivolse contro i le provviste richieste dai banditi: due pagnotte di pane
carabinieri. Decisi a ristabilire il loro dominio e vendi- fresco, mezzo chilo di prosciutto, due chili di pecorino
care l’affronto subito, i briganti concepirono un piano e due fiaschi di vino. I briganti, affamati, si avventarono
spietato: attirare i carabinieri in un’imboscata ben stu- sul cibo e svuotarono i fiaschi fino all’ultima goccia,
diata e assassinarli. Un atto brutale e plateale che preparandosi così ad affrontare l’arrivo dei carabinieri.
avrebbe avuto un duplice obiettivo: seminare il terrore Quello che accadde quella mattina venne descritto con
tra le autorità e riconquistare l’immagine di invincibilità minuzia nel verbale del 1° novembre 1897, inviato al
che li aveva contraddistinti fino a quel momento. Così, Pretore di Scansano: “verso le 9 del 30 u.s. ottobre a
con gelida determinazione, iniziarono a pianificare ogni mezzo di fiduciario ci veniva segnalata la presenza di
dettaglio, scegliendo con cura il luogo ideale per l’ag- noti latitanti Albertini, Menichetti e di un terzo sconosciuto
guato. Lo stesso Capitano Giacheri ricevette una serie in località ‘Sugheralta’ nei dintorni del comune di Scansano
di lettere contenenti minacce tremende. Tuttavia, più da dove avevano fatto recapitare al proprietario della te-
determinato che mai, l’ufficiale, coadiuvato dai suoi uo- nuta nei pressi di Montorgiali un biglietto minatorio al
mini, continuò imperterrito la caccia al trio ovunque: fine di estorcere lire 2.000. Seguendo fedelmente le istru-
38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X