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CRONACHE DI IERI
GIUSEPPE GIACHERI IN UNIFORME DA TENENTE
liberato per recuperare la somma richiesta, pari a 3.000
lire. Il commerciante lasciato libero, consapevole della
gravità della situazione, riuscì a raccogliere in breve
tempo una somma di circa 1.500 lire e tornò nella
radura per negoziare il rilascio del compagno. I banditi
accettarono il denaro, ma non senza condizioni. Con
sguardi feroci e toni intimidatori, imposero che il resto
della somma fosse consegnato entro una settimana. In
caso contrario, minacciarono di perseguitare i commer-
cianti ovunque si fossero rifugiati, rendendo la loro vita
un inferno.
Spaventati ma determinati a salvarsi, i due commercianti
lasciarono la radura promettendo di soddisfare le ri-
chieste dei briganti, consapevoli del grave pericolo che
li attendeva qualora non fossero riusciti a mantenere
l’impegno.
Riottenuta la libertà, i due commercianti si rivolsero
Una carrozza procedendo lentamente verso Scansano immediatamente ai carabinieri, raccontando nei mi-
con a bordo due ricchi commercianti della zona venne nimi dettagli quanto accaduto. Il Capitano Giacheri,
fermata da tre loschi individui poi identificati nel trio comprendendo la gravità della situazione, consigliò
dei briganti. Intuendo il pericolo, i due commercianti loro di abbandonare temporaneamente la propria abi-
agirono con prontezza nascondendo le borse colme di tazione e trasferirsi a Grosseto, dove sarebbero stati
monete, proventi di un affare concluso a Roma, sotto il più al sicuro. Nel frattempo, le forze dell’ordine in-
guanciale del sedile. tensificarono i controlli sul territorio. Le Squadriglie
I tre banditi con le armi spianate, sbarrarono loro il
passo, costringendo i commercianti a scendere. Con IL TENENTE
gesti bruschi, li spinsero verso la macchia che costeggiava ALESSANDRO TIRINDELLI
la strada. Dopo un breve tragitto, giunsero in una radura
isolata, dove i briganti perquisirono accuratamente i
due malcapitati. Tuttavia, i furfanti, con grande frustra-
zione, non trovarono il denaro sperato.
Furiosi, iniziarono a minacciare i due impresari pun-
tandogli contro le canne delle doppiette. I commercianti,
per nulla scoraggiati, mantennero il sangue freddo e
asserirono di non avere denaro con sé, spiegando che il
guadagno dell’affare concluso a Roma sarebbe stato loro
inviato tramite banca nei giorni successivi. Dopo un’in-
tensa contrattazione, si giunse infine a un compromesso:
uno dei due commercianti sarebbe rimasto nelle mani
dei briganti come ostaggio, mentre l’altro sarebbe stato