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PAGINE DI STORIA
Presto i Niscemesi
vennero a contatto
Contestualmente il sodali- del pattuglione, che fu in-
zio si fuse con altro gruppo coi separatisti, e uno vestito con raffiche e
di malviventi, a cui capo era bombe a mano. Ai morti –
nella stessa area. La Banda dei motivi scatenanti l’Appuntato Michele di
Salvatore Rizzo, operante
Miceli e i Carabinieri Ma-
ebbe inizialmente al vertice rio Paoletti e Rosario Pa-
tale Vincenzo Militello, che dell’alleanza fu gano – furono sottratti i
morì il 4 novembre 1945 moschetti 91/38 e i cada-
stola lanciarazzi su un fusto l’arresto, il 1° ottobre veri furono depredati. Le
facendo fuoco con una pi-
armi furono rinvenute in
di benzina, nel corso di un seguito nel campo separa-
attentato a un imprenditore. 1945, del Finocchiaro tista di Monte S. Mauro.
Lo sostituì proprio il Rizzo, Nello scontro il Pagano
anche se i tratti megalo- Aprile e di altri non venne ucciso subito e
mani e rozzi di Rosario reagì con l’arma in dota-
Avila fecero sì che questi esponenti del MIS zione, fino a che non venne
ostentasse una leadership abbattuto, e il Garufi fu fe-
che, probabilmente, non fu rito al capo. Al Pagano
mai tale, ma gli fu attribuita venne concessa una Meda-
dalla tradizione popolare. glia d’Argento al Valor Militare e gli è stata intitolata la
Razzie e rapine dei Niscemesi resero necessari da parte caserma di Ventimiglia di Sicilia (PA), suo paese natale.
dell’Arma onerosi servizi di scorta e rastrellamenti, questi Naturalmente fu potenziato immediatamente il dispo-
ultimi di massima, inizialmente, privi di risultati. In un sitivo di contrasto e schierate nuove forze, senza imme-
solo caso, nella Piana di Gela, fu possibile uccidere un diati risultati.
bandito, catturarne un altro e ottenere che un terzo si La forza dei Niscemesi, in questo periodo, era tale che i
costituisse. Anche per tale ragione il 16 ottobre 1945, vertici del separatismo giunsero ad ipotizzare il trasferi-
intorno alle 21:00, nel buio, una decina di banditi – gui- mento di Giuliano e dei suoi nella Sicilia orientale. Il
dati dal Militello – tesero un’imboscata a 7 carabinieri, bandito, che nel novembre 1945 forse fece visita al campo
uccidendone 3 e lasciandone in vita uno, Santo Garufi, separatista di Monte S. Mauro, non accolse la proposta,
che catturarono, ma fecero subito allontanare, prefe- preferendo operare in aree familiari, probabilmente anche
rendo non sopprimerlo. Altri 3 carabinieri – Rosario perché dovette temere che un trasferimento gli avrebbe
Gianverde, Giuseppe Gallo e Nicola Magro – riuscirono fatto perdere potere e autonomia, e magari lo avrebbe
a sfuggire, benché feriti. Le indagini evidenziarono che costretto a sottomettersi ad altri criminali.
fosse intenzione del Militello uccidere il Brigadiere Fran- L’operazione che mise fine all’E.V.I.S. ebbe luogo il 29
cesco Montesi, comandante la Stazione di Niscemi, ri- dicembre 1945, a Monte S. Mauro, ove era stato orga-
tenuto un pericoloso avversario, assente nella circostanza. nizzato un loro campo di addestramento. Mentre una
Il Militello era giunto a conoscenza della battuta dei colonna di 200 carabinieri, proveniente da Siracusa, sbar-
carabinieri – cui era noto che nell’area della Fonte Apa rava le vie di fuga, una seconda aliquota, forte di 100
vi fossero dei ritrovi dei banditi – e tese loro la trappola militari dell’Esercito, 200 carabinieri e 2 carri leggeri
nascondendosi in un canneto e attendendo il passaggio CV-33 – le celebri scatole di sardine – investì l’obbiettivo,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X 21