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PAGINE DI STORIA
di CARMELO BURGIO
Mentre era ancora in corso la 2^ Guerra Mondiale, il guito all’Unità d’Italia, sono sicuramente assai note le
periodo immediatamente successivo alla conquista alleata vicende della banda guidata nel palermitano da Salva-
del territorio siciliano, conclusa nell’agosto 1943, vide tore Giuliano, la cui fine presenta tutt’ora aspetti poco
svilupparsi, da un lato un nuovo brigantaggio che sfrut- chiari, in cui s’intrecciano delazione, tradimento di com-
tava la presenza di numerosi sbandati, renitenti alla leva plici e notizie fornite dalle autorità inquirenti forzata-
e disertori, dall’altro un movimento separatista che co- mente parziali, onde proteggere chi aveva collaborato
stituì addirittura un proprio esercito, l’E.V.I.S (Eserci- con la sua eliminazione avvenuta il 5 luglio 1950 a Ca-
to Volontario per l’Indipendenza Siciliana). Entrambi stelvetrano, in provincia di Trapani. Giuliano si fregiava
tali fenomeni furono in parte sostenuti, in parte ispirati, infatti del grado di colonnello dell’E.V.I.S., e tentò di
e comunque sfruttati da Cosa Nostra, allora semplice- giustificare i suoi delitti – ricordiamo la strage di Portella
mente nota come mafia. Inoltre in più occasioni i per- della Ginestra del 1° maggio 1947 – con motivazioni
corsi dei sodalizi criminali costituiti da questi nuovi bri- d’ordine politico.
ganti ebbero a intersecarsi con quelli del movimento Peraltro nell’Isola ebbero ad operare anche altre forma-
separatista, cui si offrirono in qualche caso come braccio zioni di banditi, forse meno note in quanto meno cor-
armato. Del resto già in un summit del 1943, alla presenza teggiate da stampa e cinema, ma ugualmente capaci di
dell’allora vertice di Cosa Nostra, Calogero Vizzini, era delitti efferati, che tentarono anch’esse di ammantare la
stata valutata la possibilità di utilizzare le bande criminali loro azione di un’aura politica, ricercando l’appoggio del
per le mire indipendentiste, rifiutata dagli esponenti del movimento separatista.
movimento separatista che non intendevano rinunciare Fra queste emerse la banda costituita in provincia di
a una forte connotazione etico-politica. Caltanissetta, nei pressi del piccolo centro di Niscemi,
Del primo fenomeno, il brigantaggio, erede della piaga definita “dei Niscemesi” o “di Canaluni”, dal soprannome
affrontata dal napoleonico Regno di Napoli e dal bor- di colui – Rosario Avila – che erroneamente ne fu a
bonico Regno delle Due Sicilie e emerso ancora in se- lungo ritenuto il capo. Al riguardo il dr. Ettore Messana,
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO X 17