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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA















                                                      di DANIELE MANCINELLI
















                       os’è il progresso? vediamo cosa dice il di-  avvenne per lo più sul campo. Prima di parlare dell’arma
                       zionario.  “Avanzamento  o  trasformazione   protagonista dell’articolo però, facciamo un breve punto
                       graduale contrassegnati da un sempre maggiore  della situazione. Il Regio Esercito, al 29 settembre del
            Caumento di capacità e potenzialità” ovvero             1911, anno dell’inizio del conflitto italo-turco, era do-
            “L’acquisizione da parte dell’umanità di forme di vita mi-  tato di mitragliatrici Maxim, di Saint Etienne 1907 e
            gliori e più complesse”. Ebbene quindi una cosa da au-  di Perino mod. 1908, così come per le migliori barzel-
            spicarci, ma a volte il prezzo da pagare è molto alto. Si  lette,  una inglese, una francese e una italiana. Ma di
            parla molto delle innovazioni che sconvolsero i campi   che armi  si trattava? La Maxim, arma inglese (ideata
            di battaglia della prima guerra mondiale. Innovazioni   dall’americano Hiram Maxim) da 500 colpi per minuto
            tecnologiche applicate agli armamenti, alla sanità, alla  (standard altissimo per l’epoca) si impose proprio per
            logistica, e perché no anche alle lingue, con termini nati  questa sua potenza di fuoco nel panorama europeo e
            tra le fangose trincee e ancora oggi utilizzati. Innova-  non solo. Essa sfruttava il movimento dell’otturatore e
            zioni che hanno avuto tutt’altro sviluppo dall’idea ori-  del rinculo per l’espulsione del bossolo e l’incamera-
            ginaria di utilizzo, o nate per caso come l’acciaio inos-  mento del successivo. Raffreddata ad acqua, la Maxim
            sidabile. Le mitragliatrici, forse, sono l’emblema di questi  emetteva, per tale ragione, uno sbuffo di vapore tipo
            anni di sviluppo. Queste macchine che sputavano una     treno, rendendo, di contro, il “nido” facilmente indivi-
            pioggia di piombo su migliaia di soldati, hanno intro-  duabile dal nemico. Quest’arma fu protagonista della
            dotto, inconsapevolmente, la base del futuro sviluppo   colonizzazione dell’Africa da parte degli stati europei.
            di sincronizzatori, radiatori di raffreddamento, di motori  La francese Saint Etienne 1907 (progettata da un uffi-
            e metodi di dissipazione del calore. Ma nella loro pro-  ciale asburgico) è una mitragliatrice da 500 colpi al mi-
            gettazione, gli ingegneri volevano trovare un modo più  nuto ideata nel 1893. L’arma funziona a recupero dei
            facile e meno costoso, e soprattutto più efficace, di esplo-  gas tramite un pistone e un sistema a cremagliera (in-
            dere un numero sempre più alto di proiettili da una     granaggio dentato a ruota o ad asta). I gas del colpo
            sola bocca da fuoco. Ebbe così inizio l’era della mitra-  sparato permettevano l’espulsione del vecchio bossolo
            gliatrice. L’esperienza del tiro a raffica l’Italia l’aveva  e il cameramento del nuovo. Questa mitragliatrice fu
            già affrontata nella guerra italo-turca e con “ottimi” ri-  largamente utilizzata nelle retrovie da tutti gli eserciti
            sultati in campo tattico. Ovviamente come per tutte le  europei fino alla seconda guerra mondiale.
            fasi inziali del progresso tecnologico nel campo degli  L’italiana Perino mod.1908 fu la prima mitragliatrice
            armamenti di quegli anni, il collaudo delle nuove armi  completamente made in Italy. Con un coefficiente di



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO IX  53
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