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PAGINE DI STORIA






             Nominato Aiutante di


                campo Onorario di                                   1847 fu decretato a suo favore un assegno personale



              S.M. re Carlo Alberto                                 annuo pari a L. 3000 e fu promosso Luogotenente Ge-
                                                                    nerale e Ispettore Generale delle Leve l’11 dicembre 1847.
                                                                    Il suo mandato ebbe una durata mai sino ad allora re-
                    il 14 aprile 1846,                              gistrata, quasi 12 anni e mezzo. Testimonia della fiducia

                                                                    in lui riposta, ma anche del fatto che il re non ritenne
                   il 1° ottobre 1847                               di dargli una collocazione di livello superiore, e questo
                                                                    non era comunque aspetto positivo. In seguito solo Fe-

                       fu promosso                                  derico Lovera di Maria (vedi Notiziario Storico N. 4
                                                                    Anno I, pag. 48) resse l’incarico più a lungo. Al termine
                                                                    della 1^ Guerra d’Indipendenza, nel 1849, conclusasi
                     Luogotenente                                   con le sconfitte di Custoza e Novara, sentiamo ancora
                                                                    parlare  di  lui:  venne  nominato  membro  della  Corte

              Generale e Ispettore                                  Marziale incaricata di giudicare il Generale Gerolamo
                                                                    Ramorino. Questi aveva combattuto con l’esercito di
                                                                    Napoleone,  quindi,  rientrato  in  Piemonte,  ammesso
               Generale delle Leve                                  nell’Armata Sarda, aveva preso parte ai moti costitu-
                                                                    zionalisti del 1821 ed era fuggito per sottrarsi alle con-
                 l’11 dicembre 1847.                                danne che re Carlo Felice aveva distribuito con estrema
                                                                    prodigalità. Massone e legato agli ambienti rivoluzio-
                                                                    nari mazziniani, era stato coinvolto fortemente nel-
              Il suo mandato ebbe                                   l’invasione della Savoia del 1834, in cui fra l’altro era
                                                                    caduto il Carabiniere Scapaccino. Col mutato orien-
               una durata mai sino                                  tamento politico di re Carlo Alberto, che si era pro-
                                                                    posto come paladino dell’unità d’Italia, dopo la 1^ fase

                ad allora registrata,                               della guerra e la sconfitta di Custoza, aveva offerto al
                                                                    sovrano la propria disponibilità, ottenendo il comando
                                                                    di una divisione. Durante le fasi iniziali della battaglia
             quasi 12 anni e mezzo                                  di Novara, per errore di valutazione e carente iniziativa,
                                                                    aveva schierato in modo errato le proprie unità e la-
                                                                    sciato scoperto l’attraversamento del Mincio. Ciò fu
                                                                    premessa della vittoria di Radetzky. A quel punto, pro-
            volenza, per i molti importanti servizi resi al Trono sia  babilmente  anche  per  fargli  pagare  un  passato  non
            nelle straordinarie incombenze, sia nel mentre che trovavasi  proprio allineato ai destini di casa Savoia, venne pro-
            come 1° Uffiziale per gli Affari di Polizia alla Reale Se-  cessato come traditore e, praticamente, unico respon-
            greteria di Stato (Interni), come pure nel Comando Gene-  sabile della sconfitta. Il giudizio si concluse in brevis-
            rale del Corpo dei Carabinieri Reali, per Regio Magistral  simo tempo e finì fucilato in Piazza d’Armi a Torino
            Viglietto, firmato in udienza del 12 luglio 1844”.      il 22 maggio 1849.
            Il 14 aprile 1846, infine, gli giunse la nomina a Aiutante  Il Taffini fu collocato a riposo con la pensione annua
            di campo Onorario di S.M. re Carlo Alberto. Il 1° ottobre  di giubilazione e la facoltà di vestire la divisa, con R. D.



            20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO IX
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