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A PROPOSITO DI...




                   Era stato deciso


                che entro le prime                                  essere trattenuti nelle caserme, rendendo chiaro che ogni



                 ore del mattino di                                 porta di uscita doveva essere chiusa e attentamente vi-
                                                                    gilata. In realtà già nottetempo i tedeschi avevano orga-
               quel 7 ottobre, tutti                                nizzato stretti servizi di vigilanza nei pressi di tutte le
                                                                    caserme e sulle Vie Consolari in uscita da Roma.
                                                                    Delfinì disse anche che ufficiali e truppa sarebbero stati
              i Carabinieri presenti                                trasferiti a Firenze e in verità questo era scritto in uno
                                                                    dei telegrammi di Kappler: una bugia assoluta, anche

                   in ogni caserma                                  perché, come sopra ricordato, Kappler aveva chiesto pro-
                                                                    prio alle SS di Verona l’organizzazione del trasporto
                                                                    oltre confine di 8.000 prigionieri… Carabinieri, ma que-
                 della ‘Città Aperta                                sto non era stato riferito al Delfini.

                                                                    Egli ordinò che alle 5 del mattino di quel giorno, 10
               di Roma’ dovevano                                    ufficiali della Legione di Roma fossero pronti alla Ca-
                                                                    serma Podgora, dove ad attenderli vi sarebbero state au-
                                                                    tomobili della PAI, per condurli a Ponte Milvio dove
                   essere disarmati                                 stazionavano in attesa 30 autocarri militari tedeschi.
                                                                    I 10 ufficiali dei Carabinieri dovevano eseguire gli ordini
                                                                    dei loro colleghi della PAI, ritenuti i responsabili del-
            a Zara dove erano necessari, si effettuasse il disarmo dei  l’operazione, insieme all’autocolonna tedesca.
            carabinieri della capitale e che ogni disobbedienza o resistenza  In effetti gli ordini furono eseguiti ma su 350 ufficiali e
            sarebbe stata punita con l’esecuzione sommaria dei respon-  9.000 Carabinieri in servizio a Roma e dintorni, furono
            sabili e con l’arresto immediato. Evidentemente Kappler  catturati soltanto una settantina di ufficiali e poco più
            aveva ribadito il suo ordine e la presenza degli ufficiali  di 2.000 uomini fra sottufficiali e truppa. L’operazione
            tedeschi aveva un chiaro significato di imposizione.     era fallita perché molti elementi avevano saputo in pre-
            Non era finita: Delfini, uscito dall’ufficio di Graziani,   cedenza quanto stava per succedere e si diedero alla
            dovette andare all’ambasciata tedesca per affrontare un  macchia per unirsi alla Resistenza.
            incontro difficile e sgradevole con il Comando tedesco    Il 16 ottobre 1943 il Ghetto di Roma fu rastrellato e fu-
            della capitale e lì fu raggiunto anche da Presti.       rono arrestati più di mille ebrei, come previsto.
            Rientrato presso la sede del Comando Generale in via    Il 5 agosto 1944 accadde a Torino quel che era successo
            XXIV Maggio, nella notte fra il 6 e il 7 ottobre, Delfini  a Roma e per le stesse ragioni: i Carabinieri furono con-
            convocò i comandanti di Legione, di Gruppo, di Ca-      centrati nelle caserme con un falso pretesto, disarmati e
            serma della capitale e il Comandante dei Carabinieri    arrestati e il 9 agosto cinquecento di loro furono deportati
            che prestavano servizio al ministero della Guerra, della  in Germania. In tutte le Legioni territoriali dell’Arma a
            Marina e dell’Aeronautica, per comunicare loro che,     nord ci furono simili arresti e invii in Germania per il
            considerato non praticabile il viaggio dei militari presenti  lavoro coatto.
            verso Zara per difenderla, era stato deciso che entro le  L’ostilità nella popolazione italiana dopo questi avveni-
            prime ore del mattino di quel 7 ottobre, tutti i Carabinieri  menti aumentò moltissimo e non solo tra i civili ma an-
            presenti in ogni caserma della ‘Città Aperta di Roma’   che tra i militari di ogni ordine e grado. La Resistenza
            dovevano essere disarmati e le loro armi versate ai nazisti  era divenuta sempre più forte e strutturata.
            in quella di Castro Pretorio. I militari disarmati dovevano                        Maria Gabriella Pasqualini



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO IX  55
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