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A PROPOSITO DI...
Sul terrore e
sull’omertà il mafioso tato perché in grado di dirimere ogni controversia. Un
fonda la sua libertà uomo capace di mantenere l’ordine nei quartieri, figlio
di una prostituta che aveva indotto sua moglie a prosti-
tuirsi. Quando i francesi invadono l’Italia e danno vita
di delinquere al decennio francese dal 1806 al 1815 con a capo Gio-
acchino Murat, saranno proprio i “lazzari” a Napoli a
e perseguire rivoltarsi contro i giacobini che pure in un primo tempo
avevano appoggiato. I meridionali si sentivano traditi
arricchimenti illeciti. da uno straniero che non interagiva con il popolo ma
era venuto al sud con desiderio di rapina e violenze,
imponendo tasse e gabelle. Più tardi, i Mille di Garibaldi
Più si riesce in tutto hanno dovuto in tutti i modi possibili scendere a patti
con le organizzazioni malavitose per mantenere l’ordine
questo più la sua tra le plebi meridionali se avessero voluto portare a
compimento i loro propositi.
L’ultima parte del libro è un cadeau dello scrittore e
figura si ammanta marionettista Paolo Comentale. In poche pagine riesce
a sublimare il teatro dei pupi e delle marionette come
di onore e rispetto forma d’arte, con una delicatezza e sensibilità che resti-
tuiscono dignità ad un fenomeno di quei tempi. Alla
mafia piace molto questo genere di rappresentazioni
con i sodali ma, come detto, piace molto anche l’opera lirica. Le
note della “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni ri-
suonano ne Il padrino parte III. La stessa opera la ritro-
viamo nel film Toro scatenato con Robert De Niro. Que-
ste musiche inneggiano all’orgoglio di alcuni degli
prostituzione. Le plebi napoletane vivono in assoluta italo-americani emigrati, del loro modo sanguigno di
miseria e la corruzione alligna proprio dove c’è miseria, interpretare i rapporti sociali. Solo alcuni hanno sporcato
fame e ignoranza. Bisognava sopravvivere all’arroganza l’immagine degli italiani la cui maggior parte era dedita
e spavalderia del dominatore che usa ogni forma di vio- al lavoro. Cavalleria rusticana culmina con l’assassinio
lenza. Pian piano ogni genere di crimine si sviluppa al- di compare Turiddu e narra di relazioni intessute tra
l’ombra dei dominatori. Un contropotere sotterraneo si contadini siciliani con la difesa dell’onore perduto o mi-
sviluppa non finalizzato alla rivolta e alla liberazione nacciato, gelosie e vendette. Tutto contribuiva a celebrare
dal giogo straniero. Primum vivere, si direbbe. E per un’iconografia cara ai malavitosi, in grado di legittimare
sopravvivere nascono tutte le forme di illegalità. Nel un malinteso senso della vita spavaldo, fiero.
1647, l’ennesima gabella sulla frutta a Napoli provoca Stefano De Carolis ha reso un servizio alla cultura ed
la rivolta di Masaniello che, secondo lo storico Ales- al senso di legalità. E’ un libro che deve essere letto
sandro Barbero, sarebbe il primo camorrista della storia. dalle giovani generazioni, nelle scuole per il forte monito
In base a documenti storici e rapporti di polizia emerge ed insegnamento che lascia in eredità.
un uomo che nei vicoli napoletani era temuto e rispet- Valentino Sgaramella
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VIII 63