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PAGINE DI STORIA
tale ha continuato a focalizzare l’attenzione su questi
ultimi, mandati a morte dai Borbone, i cui nomi son
stati tramandati sui libri di scuola, almeno fino a che si
è ritenuto importante che i teenagers apprendessero
qualcosa del Risorgimento. Contestualmente chi defi-
niva i programmi dell’istruzione secondaria ha ritenuto
di dover glissare con eleganza su analoga, sostanzial-
mente identica repressione ad opera dei Savoia, cui do-
veva essere attribuita l’etichetta di Padri della Patria.
Peraltro non si può far a meno di considerare che il
Laneri, a Torino, abbia saputo della scelta di fedeltà al
re operata da Carlo Alberto, e non abbia seguito il resto
dei Carabinieri Reali a Novara. E che una volta appreso
della sconfitta dei costituzionalisti si sia affrettato a darsi
alla fuga.
In definitiva, quale è la soluzione che posso offrire circa
le sue reali responsabilità?
Legato a società segrete filo-giacobine e repubblicane,
e con un passato nelle forze fedeli a Napoleone, non
potrei dire che fosse impermeabile alle sollecitazioni
liberali. Probabilmente auspicò anche che Santorre
di Santarosa e i suoi riuscissero nell’intento, sostenuti
dal reggente Carlo Alberto. Eseguì peraltro inizial-
mente quello che gli parve l’ordine legittimo di arre-
stare un alto ufficiale sabaudo, siglato dal reggente il
trono. In seguito, potremmo dire, ci mise però del
suo, in forza di convinzioni e ideali non conformi al
proprio incarico, e per questo ci si affrettò a soppri-
come un tradimento, la dinastia sabauda poco più di 20 merlo. Fermo restando che un qualche rimorso deve
anni dopo mutò atteggiamento in relazione a conces- essere stato suscitato nel sovrano che ebbe un tardivo
sione della Costituzione e determinazione a farsi inter- ripensamento.
prete degli ideali dell’unità d’Italia, e nel 1861 – para- Quel che conta, tuttavia, è che anche questa storia
dossalmente – il Laneri era da ritenersi “dalla parte dimostra come nel Corpo, all’inizio, fu accettato anche
giusta”. È altresì assai indicativo che, nell’elaborazione chi avrebbe potuto essere portatore d’idee liberali, e
successiva del mito dell’Unità nazionale, siano stati non solo reazionari fedeli ai principi della Restaura-
poste nell’oblio le figure sua e del Garelli, per non voler zione. Altrettanto conforme a una certa tradizione
creare scomodi e antipatici parallelismi con la repres- storica, infine, l’edulcorare o, semplicemente, cancel-
sione borbonica che ebbe per vittime i tenenti Morelli lare un pezzo di storia scomoda, poco funzionale al-
e Silvati. Meglio evitare ombre che potessero macchiare l’autorità al potere.
Casa Savoia. Pertanto la tradizione storica risorgimen- Carmelo Burgio
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VIII 35