Page 45 - Notiziario 2023-5
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A PROPOSITO DI...













                                                                                              LE  TAVOLE  UNIFORMOLOGICHE  CHE,
                                                                                              UNITAMENTE A QUELLA IN APERTURA
                                                                                              DI  ARTICOLO,  IL  PITTORE  MILLER
                                                                                              INVIÒ ALL’IMPERIAL WAR MUSEUM DI
                                                                                              LONDRA








































            dalla potenza sempre crescente delle artiglierie a lunga  dedicare un’attenzione speciale alle uniformi italiane,
            gittata, dall’avvento ferale della mitragliatrice e, di lì a  che  insieme  a  quelle  inglesi,  tedesche,  austriache  e
            poco, dall’osservazione aerea. Lo stile, che tanto im-  francesi sono tra le più numerose della raccolta, tenuto
            pressiona gli esperti del Museo londinese, è schiettamente  anche conto che l’autore in quegli anni risiede soprattutto
            realistico, con un segno rapido, di sapore postimpres-  tra  Parigi,  Monaco  e  Vienna.  «Le  unità  italiane  più
            sionistico e infine capace di un’attenzione, ugualmente  radicate  nell’immaginario  popolare –  scrive  Haswell
            naturalistica, per i lineamenti dei visi, lontana finalmente  Miller a commento delle tavole – sono i Carabinieri, i
            da quella stereotipata tendenza dell’illustrazione uni-  Bersaglieri e gli Alpini», e  la  classifica  è  presto  fatta.
            formologica che sino ad allora aveva prodotto piatti    Delle 58 uniformi italiane, ben 8 infatti sono uniformi
            manichini inanimati.                                    di militari e ufficiali dell’Arma. Si nota un compiacimento
            Il padre di Haswell Miller aveva indossato la camicia   esplicito nel cogliere le figure dei Carabinieri da ogni
            rossa dei Garibaldi’s British Volunteers nel 1860 e aveva  possibile prospettiva, come «si vedono ancora oggi per le
            seguito Don Peppino sino alla fine della sua avventura  strade di Roma – scrive l’autore – con quei loro caratteristici
            risorgimentale. Forse per questo motivo il figlio sembra  copricapi e quelle giubbe di taglio ottocentesco».



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VIII  45
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