Page 60 - Notiziario Storico 2023-4
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CARABINIERI DA RICORDARE











            Il conducente, vinto il primo attimo di smarrimento,
            riprende la marcia e a velocità sostenuta si dirige verso
            Magherno dove c’è un medico condotto. Nel frattempo
            Vito è in condizioni disperate, è in agonia, sorretto dalle
            braccia di alcuni passeggeri che in modo compassione-
            vole cercano di alleviarne le sofferenze. È stato colpito
            due volte al collo e tre al petto. Giunti a Magherno, il
            Dottor Laperna non può che constatarne la morte.
            Appresa la notizia, i reparti dell’Arma del territorio e
            tutte le altre forze di polizia si mobilitano dando inizio
            ad un’estesa caccia all’uomo. Il Comandante del Gruppo
            carabinieri di Pavia è il Tenente Colonnello Dante Jo-
            vino, medaglia d’oro al valor militare; fatto prigioniero
            nel gennaio del 1943 durante la campagna di Russia,
            riuscì a rientrare in Patria solo nel 1954 dopo lunghi
            anni di prigionia in cui aveva sfidato “…a viso aperto
            minacce, sevizie, punizioni e condanne, tenendo sempre alta
            ed immacolata la dignità di soldato e di italiano […] Per
            il suo dignitoso contegno di assoluta intransigenza con le
            leggi del dovere guadagnò il martirio di ingiusta condanna
            quale criminale di guerra” .
            Dante Jovino, dunque, è un valoroso, un uomo dalla
            “scorza dura”, deciso, determinato, che prende subito in
            mano la situazione con risolutezza. In testa ai reparti
            che stanno confluendo, dirige le operazioni di ricerca
            del bandito omicida. Attorno alla zona del delitto con-
            vergono  tutte  le  Stazioni  carabinieri  del  Gruppo  di
            Pavia ma anche quelle del Gruppo di Milano e reparti
            del Battaglione mobile meneghino. Vengono costituiti
            posti di blocco lungo tutte le rotabili più frequentate
            ma anche lungo la viabilità secondaria e nelle strade
            interpoderali che contrassegnano il territorio. A ciò si
            aggiungono vaste battute a largo raggio per le campagne,
            perquisizioni di casolari e abitazioni sospette. Le prime
            informazioni assunte fanno ritenere che Enni si sia di-
            retto a Milano. Il giorno successivo le pagine dei giornali
            riproducono la sua fotografia corredata di un’eloquente
            quanto inquietante didascalia: «Gaetano Enni, 35 anni,
            l’assassino. Ha due pistole e spara a vista».
            Frattanto la salma di Vito Taddeo è trasportata al-
            l’obitorio dell’ospedale di Pavia e poi trasferita presso



            60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VIII
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