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CRONACHE DI IERI
di FABRIZIO SERGI
opo l’Unità d’Italia, com’è noto, si assistette le provincie di Palermo e Trapani, e la banda di
in Sicilia a decenni di brigantaggio, ali- Niscemi guidata da Rosario Avila e poi da Salvatore
Dmentato giorno dopo giorno dal proletariato Rizzo. Già dal 1945, per almeno tutto il decennio
rurale, da ex militari borbonici, da renitenti alla leva, successivo, le bande armate arrivarono ad assaltare
disertori ed evasi dal carcere che in massa si dettero anche le caserme dei carabinieri. Ed è proprio su
alla macchia. Soltanto negli anni ’20 le azioni mirate questi attacchi, a discapito dei militari dell’Arma,
del prefetto Cesare Mori tennero a freno per un che vorrei focalizzare l’attenzione.
paio di decenni mafiosi e malfattori. Un fenomeno, Mio nonno paterno Salvatore Sergi, appuntato dei
quello del banditismo, destinato a tornare in auge Carabinieri Reali, in quegli anni successivi alla guerra,
subito dopo lo sbarco degli alleati nel luglio 1943, faceva servizio a Calascibetta, centro della provincia
per riaffermarsi con forza nell’isola. Negli anni di Enna. Tra le altre cose fu tra quelli che dettero la
seguenti, infatti, molteplici bande presero a controllare caccia a Salvatore Giuliano, a piedi a Montelepre, e
svariati territori, a compiere omicidi, rapine, estorsioni leggendo i suoi appunti, a distanza di oltre settant’anni,
e anche sequestri ai danni di ricchi agricoltori, nobili non è difficile immaginare il clima di tensione che si
ed imprenditori. Le più famose furono quelle capeg- viveva nelle varie Stazioni Carabinieri dislocate nel-
giate da Salvatore Giuliano, nella zona al confine tra l’area centro occidentale della Sicilia.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII 39