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A PROPOSITO DI...
L’Uniforme deLLe origini
La prima uniforme dell’allora Corpo dei Carabinieri
Reali descritta nel Regolamento per gli uniformi dell’8
novembre 1814 è di ispirazione napoleonica, con taglio
aderente ma anche comodo per i canoni dell’epoca e la
sua linea generale è giunta sino a oggi. Si componeva di
un “vestito” o “giusta corpo”, di panno color “turchino
scuro” (simile al blu di Prussia) ad un petto di nove
bottoni di metallo bianco, con falde corte da cavalleria e
risvolti rossi. Sia il colletto, alto con cravatta girocollo
nera bordata di bianco, sia i paramani a punta erano
celesti ornati, lo ricordiamo, di alamari a fogliame
intrecciato d’argento per gli ufficiali, a gallone di filo
bianco per gli altri militari. Le spalline erano in panno e
frangia celeste per i carabinieri a piedi, in metallo e
frangia bianchi per quelli a cavallo, d’argento per gli
ufficiali che erano e sono tutti a cavallo e sul piatto figu-
ravano le insegne di grado. I pantaloni settecenteschi
attillati erano di panno turchino in inverno, di tela
giallina tipo cinese detta “nanchino” in estate. Col clima
rigido erano previsti un cappotto a doppio petto per i
militari a piedi, un mantello foderato di “scarlatto” (rosso)
con pellegrina per quelli a cavallo, gli ufficiali avevano
ambedue. Il tradizionale cappello a due punte, sopran-
nominato “lucerna” per la somiglianza con quell’oggetto,
era abbastanza più alto di quello attuale, aveva la coccarda
azzurra della dinastia sabauda e dal 1818 nelle solennità
ebbe i bordi argentati e un pennacchio turchino a salice
1814 - CARABINIERE A PIEDI
piangente per gli ufficiali, dritto per gli altri. I guanti TENUTA DI PARATA
erano per tutti in pelle scamosciata gialla. Esistevano tre
tipi di uniforme: Grande, l’abito aveva finte tasche ala-
marate, fodera e risvolti rossi ornati dal 1815 con granate punta ripiegata con bordure di filo bianco o d’argento. I
d’argento o filo bianco, spalline e cordelline bianche, militari a piedi in servizio calzavano scarpe nere e mezze
bianche e nere o d’argento secondo il grado; Piccola o ghette di lana nera fin sotto al ginocchio, di rappresentanza
Ordinaria, con sourtout come l’abito ma senza tasche né e in libertà potevano portare stivali neri alti come le
cordelline, con fodera e risvolti turchini; di Fatica, il ghette; quelli montati calzavano sempre stivali con
sourtout per i carabinieri a piedi non aveva spalline e i speroni come gli ufficiali i quali, in servizio armato, cin-
pantaloni erano larghi turchini o bianchi secondo la sta- gevano alla vita una sciarpa di seta dorata con piccoli
gione, quelli montati portavano un giubbetto turchino segni turchini. L’armamento era costituito: per i fanti da
detto “veste” e gli charivari (pantaloni larghi da scuderia) un fucile leggero a pietra focaia e da una sciabola corta;
grigi con o senza interno in pelle nera o bianchi secondo per i cavalieri da una carabina più due pistole da sella a
la stagione, gli ufficiali e i marescialli non avevano la pietra e da una sciabola lunga semicurva; gli ufficiali e i
veste ma il “redingotto” (soprabito a doppio petto) e marescialli avevano solo le pistole e la sciabola che, fuori
invece del cappello si portava il “bonetto”, un berretto a servizio, sostituivano con una spada sino al 1856. Le
54 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII