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CRONACHE DI IERI
all’inseguimento e a una distanza di circa cinquanta
metri riusciva ad agguantarlo. Il delinquente, determinato
a fuggire, sferrava un pugno nello stomaco al graduato
con una tale violenza che il malcapitato cadeva a terra
stordito riuscendo così nuovamente a darsi alla fuga
dileguandosi nella vicina boscaglia.
Nel frattempo, mentre il Maresciallo Quacquarini si
apprestava a chiedere l’intervento della pattuglia auto-
montata, il Maresciallo Di Bernardo teneva sotto tiro
i due rimasti a bordo dell’autovettura. All’improvviso
anche il secondo occupante apriva di getto la portiera
e si dava alla fuga. Situazione che non preoccupava più
di tanto il Di Bernardo perché, egli stesso, aveva
disposto in lontananza alcuni militari della Stazione
che avrebbero braccato il fuggitivo alla prima occasione.
All’improvviso avveniva l’imponderabile. Il terzo in-
dividuo rimasto nell’auto sul sedile posteriore, attraverso
il finestrino abbassato, esplodeva contro il Maresciallo
Capo Luigi Di Bernardo alcuni colpi d’arma da fuoco
con una pistola calibro 7,65. Due proiettili colpivano
il Comandante in pieno petto. Il Di Bernardo pur
ferito reagiva al fuoco e colpiva l’aggressore che si ac-
casciava al suolo poco distante. Contestualmente ri-
tornavano sul piazzale il Maresciallo Quacquarini e
IL MARESCIALLO CAPO l’Appuntato Vertua che provvedevano a bloccare l’in-
LUIGI DI BERNARDO
dividuo a terra. Tutti i militari dell’Arma impegnati, al
rumore degli spari, si precipitavano presso il piazzale
per soccorrere il Di Bernardo riverso a terra in una
Per arrestare la corsa del mezzo, che proseguiva nel pozza di sangue. Il Di Bernardo giungeva privo di vita
lento movimento in discesa, il Maresciallo Di Bernardo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Brescia. I
estraeva dalla fondina la pistola ed esplodeva due colpi medici non potevano far altro che stilare il funesto
contro la ruota anteriore destra. Contemporaneamente referto: “due ferite da arma da fuoco al torace, ferita da
ordinava al Maresciallo Quacquarini di chiedere tramite arma da fuoco al quinto dito mano sinistra-giunto cadavere”.
la postazione telefonica posta all’interno del ristorante Anche il ferito, identificato successivamente in tale
il concorso della radiomobile appostata a breve distanza. Luciano Hudorovic detto Zillo, non in pericolo di
Approfittando del momento l’individuo che sedeva al vita, veniva ricoverato presso il centro di rianimazione
posto del guidatore apriva fulmineamente la portiera e dello stesso nosocomio. Gli altri due malviventi
si lanciava fuori dall’abitacolo. Lo scatto del fuggitivo riuscivano a guadagnare la fuga approfittando delle
non sorprendeva l’Appuntato Vertua che si lanciava difficoltà dei militari causate dalla morte del Maresciallo
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO VII 49