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PAGINE DI STORIA
Cenni d’arte
di VINCENZO LONGOBARDI
ell’uniformologia l’opera di Quinto Cenni anche una medaglia d’oro, due d’argento e una croce
occupa un posto di rilievo per tutte le dell’Ordine Militare di Savoia. In realtà, nelle sue me-
Armi e i Corpi militari, non solo italiani. morie, il Cenni racconta di quando da bambino, una
NIn realtà, il noto artista non ebbe mai sera, alcuni ussari seduti nel cortile della casa paterna,
un’esperienza diretta sul campo di battaglia, come era vedendolo grazioso com’era, lo presero in braccio e lo
stato invece per i pittori di maggior fama Girolamo sedettero in mezzo a loro. Il bagliore delle candele
Induno e Sebastiano De Albertis, ma la passione per che correva sulle superfici scintillanti delle buffetterie
l’arte della guerra che animò il Cenni sin dalla tenera di quei militari, provocarono un singolare luccichio
età, fu tale che riuscì a trasmetterla con grande entu- che colpì al punto il bambino da istillare in lui, da
siasmo anche dal figlio Italo. quel momento, una particolare attrazione per le uni-
A dare una interessante descrizione di Quinto Cenni, formi. I soldati erano di casa nella famiglia Cenni, il
fu il giornalista Arnaldo Fraccaroli che nel 1936 gli padre non disdegnava circondarsi di uomini di armi
dedicò un articolo intitolato Un pittore di soldati, pub- provenienti da ogni dove. Fu questa assidua frequen-
blicato sulla rivista La lettura. Il Fraccaroli scrisse: tazione col mondo militare che, sin dalla giovane età,
«non aveva mai fatto il soldato ma adorava i soldati. alimentò in Cenni la sua infinita passione per quel
Non aveva mai preso in mano un fucile ed adorava il mondo che lo portò a diventare uno dei maggiori
mestiere delle armi. Non era mai andato a cavallo ed esponenti della figurinistica e dell’uniformologia.
adorava i cavalli. E diventò il più importante pittore Quinto non ebbe, però, una vita facile. Nacque in
storiografo di soldati». un’agiata famiglia ad Imola, il 20 marzo 1845 da An-
I più pensano che la passione che Quinto Cenni aveva tonio, proveniente da Casola Valsenio e da Maria San-
per le armi fu influenzata dal cugino Guglielmo che giorgi, nativa di Faenza. Il padre che aveva origini to-
arruolatosi al seguito di Garibaldi e raggiunto il grado scane e faceva risalire la sua origine addirittura a Dante
di colonnello brigadiere dopo la spedizione dei Mille, Alighieri, esercitava la professione di avvocato e si oc-
assunse il comando della piazza e della provincia di cupava di cause sia penali che civili, non solo nella
Palermo, per volere dell’eroe dei due mondi, ottenendo città di residenza ma anche a Bologna e a Ravenna.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VII 25