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PAGINE DI STORIA
Nel 1798-99,
con il ritorno degli
Mondovì, ebbe luogo un duro scontro, e in questo
frangente ritroviamo il giovane Eugène Marie Joseph austro-russo-sardi
Paul, fratello del futuro comandante del Corpo dei
Carabinieri Reali. in Italia,
Il 18 aprile i Dragoni di Sua Maestà erano divisi, con
1° e 3° squadrone alla porta orientale dell’abitato, e 2°
e 4° a quella ovest. Li comandava il Colonnello Gio- il Ten. Col. Jean
vanni Silvestro d’Oncieu de Chaffardon, marchese
dell’altro ramo cadetto dei d’Oncieu, ai cui ordini ser- Baptiste d’Oncieu
viva il giovanissimo Eugène Marie Joseph Paul de La
Bâtie, secondo logiche facilmente comprensibili che
vedevano i giovani rampolli seguire zii e padri in bat- de La Bâtie era
taglia nello stesso reggimento. Il 21 pomeriggio, con i
coalizzati in ritirata, il comandante della divisione di inquadrato nella
cavalleria francese, il Gen. Stengel, superò il torrente
Ellero, per investire le fanterie avversarie scosse e bat- Divisione di Savoia,
tute. La manovra fu però lenta, macchinosa, ostacolata
dal terreno fangoso e forse dalla non perfetta coordi-
nazione dei movimenti, fatto sta che il marchese nel 1° Rgt. Dragoni
d’Oncieu de Chaffardon, con soli 125 dragoni, decise
di caricare. Fu un episodio fortunato per le armi sa- Piemontesi, al
baude e proprio il cornetta Paul d’Oncieu de La Bâtie
condusse l’azione più importante che scompaginò la
schiera avversaria impegnata nell’esecuzione di una servizio della Francia
conversione. Lo stesso Generale Stengel fu ucciso a
sciabolate da uno dei brigadieri dei dragoni, che in una
battaglia perduta ottennero almeno di dimostrare un ste d’Oncieu de La Bâtie”, che all’epoca invece era un
indubbio valore. L’azione ebbe celebrazione e fama, al ufficiale superiore 31enne, in luogo di Eugène Marie
di là dell’effettivo valore, quindi. Il re decise di accor- Joseph Paul, che teenager era effettivamente. Un mi-
dare 2 medaglie d’oro al reparto, probabilmente 1 per stero. Quest’ultimo, nel 1800, alla morte dell’ultimo
squadrone, anche se la tradizione vuole che ne abbia marchese di Chaffardon, il suo comandante di reggi-
date 2 perché “1 era troppo poco per il valore mo- mento, ne ereditò il titolo.
strato”, come tramanderà una certa storiografia Ad ogni modo con la breve fase che vide il successo
amante del sensazionale e della retorica. Ad ogni delle armi sabaude e della coalizione, nel 1798-99, e
modo Genova Cavalleria, erede di quei dragoni, le con- il ritorno degli austro-russo-sardi in Italia, il Tenente
serva e celebra la data come Festa di Corpo. Colonnello Jean Baptiste d’Oncieu de La Bâtie era
Orbene, perché ho citato questo episodio che solo inquadrato nella Divisione di Savoia, dapprima nel 1°
marginalmente interessa un futuro comandante del reggimento di cavalleria, poi nel 1° Dragoni Piemontesi,
Corpo dei Carabinieri Reali? Perché inspiegabilmente al servizio della Francia. Queste unità erano state co-
più fonti citano il “diciassettenne cornetta Jean Bapti- stituite nell'agosto 1800 dalla Commissione di Governo
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI 11